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    Rotta balcanica, eurodeputati bloccati dalla polizia croata. Majorino a TPI: “Stiamo bene e in serata saremo a Bihac”

    L'europarlamentare milanese Pierfrancesco Majorino
    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 30 Gen. 2021 alle 21:36 Aggiornato il 30 Gen. 2021 alle 21:43

    Un fatto decisamente grave, ma per fortuna senza conseguenze immediate. Quelle diplomatiche, inevitabilmente, faranno il loro corso nei prossimi giorni. Raggiunto telefonicamente da TPI, l’europarlamentare milanese Pierfrancesco Majorino rassicura sulla situazione della delegazione italiana, in viaggio verso la Bosnia. “Stiamo tutti bene, siamo passati dall’altra parte e stasera saremo a Bihac”, spiega l’ex assessore al Welfare del Comune di Milano. La delegazione guidata da Brando Benifei e della quale fanno parte anche Alessandra Moretti e Pietro Bartolo è stata fermata dalla polizia croata al confine con la Bosnia, dove intendeva osservare le procedure osservate dalle forze dell’ordine per contrastare l’immigrazione. Nonostante la presenza di tre giornalisti al seguito della delegazione, gli agenti croati hanno inseguito e bloccato gli europarlamentari italiani del gruppo Socialisti & Democratici, un atto che non ha precedenti nella storia dell’Unione.

    Ai quattro è stato impedito di raggiungere il posto di controllo, dove abitualmente migranti e richiedenti asilo vengono respinti, nonostante le insistenze dei parlamentari e la telefonata di Benifei all’ambasciatore croato, nella quale il capodelegazione ha chiesto che venisse consentito di proseguire l’ispezione o che in alternativa si contestasse formalmente un eventuale reato.

    A nulla è servito nemmeno il tentativo di Majorino, che ha specificato che lo scopo dell’ispezione consistesse anche nel verificare la veridicità di quanto la Croazia racconta sulla gestione del confine e che, se davvero non ci fosse stato nulla da nascondere, sarebbe convenuto anche alle autorità locali lasciar proseguire l’ispezione. Gli agenti sono però rimasti inamovibili sulle loro posizioni, pur senza operare il fermo dei parlamentari, i quali hanno infine ripreso il loro viaggio verso Bihac, dove intendono visitare il campo dei migranti di Lipa.

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