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    Lucca, centrodestra dice no a ‘via Sandro Pertini’. Schlein: “Sconcertante”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 19 Ott. 2023 alle 13:15

    Lucca non intitolerà nessuna strada o piazza all’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. A deciderlo è stato il consiglio comunale che ha bocciato la mozione del consigliere Daniele Bianucci (Sinistra con), respinta con 17 voti contrari e 12 a favore. La discussione al voto è stata caratterizzata da una forte tensione, come quella tra l’assessore di “Difendere Lucca” Fabio Barsanti, ex leader di Casapound, e il consigliere del Pd, Francesco Raspini. Non si è fatto attendere l’intervento del centrosinistra che vuole portare le polemiche in Parlamento con un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi.

    “Le urla dell’assessore Fabio Barsanti, gli sghignazzi dell’altra assessora del gruppo Mia Pisano, le grida del motto fascista A noi! del capogruppo di FdI Lido Fava, le spiegazioni fuori dell’emiciclo ‘che no, a Lucca una strada ad uno che è stato partigiano non la si può proprio dedicare’. E soprattutto il silenzio imbarazzante del sindaco, rimarrà per sempre una delle pagine più tristi e nere”, scrive in una nota l’opposizione lucchese. “Le maschere cadono e la realtà si fa avanti. A Lucca possiamo vivere anche senza una piazza intitolata a Pertini, ma i lucchesi hanno potuto vedere lo spessore culturale della maggioranza e cosa covano i nostalgici”.

    Il motivo per cui la maggioranza in consiglio comunale a Lucca ha deciso di bocciare la mozione di intitolare una via o una piazza a Sandro Pertini, è stato spiegato dal consigliere di Forza Italia Giovanni Ricci: “L’amministrazione ha fissato una road map che contiene priorità differenti. Quanto viene chiesto poteva essere fatto dai proponenti durante il periodo in cui hanno governato la città, nella precedente amministrazione. Non vediamo il motivo per cui oggi debbano chiederlo a noi dopo che per dieci anni hanno intitolato piazze, vie e monumenti ad altre figure”.

    Anche il sindaco Mario Pardini, come scrive la Nazione, ha cercato di riportare la questione in termini più contenuti. “Basterebbe rivedere la registrazione del consiglio per capire come sono andate le cose – ha detto – e che si tratta dell’ennesima polemica strumentale: nessuno ha parlato della figura del presidente Pertini, né è entrato nel merito. Abbiamo solo fatto presente come questa amministrazione ha una commissione apposita per le intitolazioni e che l’iter deve passare da quel luogo”.

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