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    La zia di Diana Pifferi, morta di stenti: “Mia nipote aveva diritto a vivere”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 27 Mar. 2023 alle 12:39

    “Aveva diritto di vivere, non di pagare per sua madre”. Così, uscendo dalla Corte di Assise di Milano, Viviana Pifferi, sorella di Alessia Pifferi e zia della piccola Diana morta di stenti a 18 mesi abbandonata in casa dalla madre 37enne. In tribunale, a Milano, si è celebrata la prima udienza del processo per omicidio volontario pluriaggravato alla donna. Il presidente Ilio Mannucci Pacini ha rinviato tutto all’8 maggio per permettere al nuovo avvocato della Pifferi, Alessia Pontenani, di studiare gli atti. L’imputata rischia l’ergastolo. La zia, assistita dal legale Emanuele De Mitri del foro di Milano, si costituirà parte civile.

    “Mia sorella deve pagare”, ha ripetuto in lacrime Viviana Pifferi. “Diana era la bimba più bella del mondo, non si meritava tutto questo, lei deve pagare per ciò che ha fatto”, ha ripetuto ai cronisti uscendo dalla prima udienza del processo in cui Alessia Pifferi è accusata di omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di quasi un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni.

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