Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Nel 2018 sono espatriati 128mila cittadini italiani, +36 per cento in quattro anni

    Foto da Pixabay
    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 25 Ott. 2019 alle 10:51

    Italiani espatriati

    In un anno, nei dodici mesi del 2018, sono espatriati oltre 128mila cittadini italiani espatriati. È il dato fornito dall’ultima edizione del rapporto ‘Italiani nel mondo 2019’ della Fondazione Migrantes.

    Il rapporto, sulla base dei dati dell’Aire, il registro dell’anagrafe degli italiani all’estero, spiega che da gennaio a dicembre 2018 si sono iscritti 242.353 italiani di cui il 53,1 per cento per espatrio, il 35,9 per cento per nascita, il 6,8 per cento per reiscrizione da irreperibilità, il 3,3 per cento per acquisizione di cittadinanza e lo 0,9 per cento circa per trasferimento dall’Aire di altro comune.

    Nel corso dell’anno quindi hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani, 400 persone in più rispetto all’anno precedente.

    Viene confermata anche la prevalenza degli uomini, oltre 71mila, il 55,2 per cento, sulle donne, oltre 57 mila, il 44,8 per cento. Ma questa differenza nell’ultimo anno si è leggermente accentuata. Si tratta soprattutto di celibi e nubili, 64,0 per cento, e, a distanza, di coniugati, 30,3 per cento.

    Cittadini italiani espatriati

    Il rapporto della Fondazione Migrantes spiega che il 71,2 per cento degli iscritti all’Aire per solo espatrio da gennaio a dicembre 2018 è in Europa e il 21,5 per cento in America, il 14,2 per cento in America Latina. Sono ben 195 le destinazioni di tutti i continenti.

    Torna il protagonismo del Regno Unito che, con oltre 20 mila iscrizioni, risulta essere la prima meta prescelta nell’ultimo anno, più 11,1 per cento rispetto all’anno precedente. Considerando però i numeri contraddittori sulla reale presenza di italiani sul suolo inglese si può pensare, si osserva, che molte di queste iscrizioni siano, probabilmente, delle “regolarizzazioni” di presenze già da tempo in essere, “emersioni” sollecitate dalla Brexit.

    Al secondo posto, con 18.385 connazionali, e nonostante il decremento di 1.622 unità rispetto all’anno precedente, vi è la Germania , con un calo dell’8,1 per cento.

    A seguire la Francia (14.016), il Brasile (11.663) la Svizzera (10.265), la Spagna (7.529).

    Le partenze nell’ultimo anno hanno riguardato 107 province italiane. Le prime dieci, nell’ordine, sono: Roma, Milano, Napoli, Treviso, Brescia, Palermo, Vicenza, Catania, Bergamo e Cosenza.

    Per quanto concerne le regioni, con 22.803 partenze continua il solido primato della Lombardia, seguita dal Veneto (13.329), dalla Sicilia (12.127), dal Lazio (10.171) e dal Piemonte (9.702).

    Il 2014 è stato l’ultimo anno che ha visto le partenze degli italiani essere inferiori alle 100mila unità. Da allora l’aumento è stato continuo sino a superare le 128mila partenze negli ultimi due anni con un aumento, quindi, del 36,0 per cento rispetto al 2014.

    Senza gli immigrati l’economia italiana crollerebbe: ogni anno producono il 9 per cento del Pil
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version