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    Si ferma per chiedere indicazioni stradali ma viene mandata in un vicolo cieco: giovane professoressa violentata e uccisa

    Il colpevole, un pluripregiudicato di 50 anni, ha ammesso davanti agli inquirenti l'assassinio

    Di Rossella Melchionna
    Pubblicato il 21 Dic. 2018 alle 08:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:37

    Ha confessato l’omicidio, ma non la violenza sessuale. In Spagna un uomo di 50 anni, Bernardo Montoya, ha ucciso una giovane professoressa dopo averle fornito indicazioni stradali sbagliate. La donna sarebbe stata ammazzata tra il 14 e il 15 dicembre 2018. Il suo corpo è stato trovato nella campagna dell’Andalusia. A riportare la notizia è stato 20 Minutos.

    La vicenda

    Aida (nome di fantasia) era un’insegnante di circa 25 anni che si era trasferita da poco nella zona per una supplenza. Il giorno in cui è scomparsa era uscita per fare una corsa. Nel tragitto ha incontrato Montoya, uomo pluripregiudicato, al quale aveva chiesto informazioni sulla strada giusta da prendere. La donna non è mai più tornata a  casa. Il 50enne è stato arrestato pochi giorni dopo l’assassinio, il 18 dicembre.

    “Sì, ho ucciso la ragazza tendendole una trappola. Indossava abiti sportivi, forse andava a correre, mi ha chiesto un’indicazione e io l’ho mandata in un vicolo cieco dove l’ho aggredita – ha ammesso il killer nel corso dell’interrogatorio – Le ho preso la testa e l’ho sbattuta più volte contro la mia macchina, poi l’ho abbandonata ancora viva. Volevo stuprarla, ma non l’ho fatto perché non ci sono riuscito, preso dal panico”.

    Su quest’ultimo punto, però, l’omicida è stato smentito dall’autopsia realizzata sul corpo della vittima. Aida è stata violentata prima di essere uccisa.

    I misteri da risolvere

    Secondo gli inquirenti, la ragazza non sarebbe morta sul colpo. Probabilmente Aida è deceduta due o tre giorni dopo la sua scomparsa.

    Altri dubbi riguardano il cellulare della giovane professoressa che, ad oggi, non è ancora stato trovato. È stato preso da Montoya che lo avrebbe buttato nella spazzatura. Ma quando è stato ascoltato dalle autorità, l’uomo ha cambiato la versione dei fatti, indicando ogni volta zone diverse in cui si troverebbe il cassonetto con all’interno il telefono.

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