Nell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni, è evidente che gli altri membri dei TheBorderline hanno abbandonato il giovane youtuber alla guida del suv al momento dello schianto di Casal Palocco, che ha causato la morte di un bimbo di 5 anni.
“Alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 chilometri orari”, si legge nell’atto firmato dal gip Angela Gerardi. In particolare quel giorno al bordo del suv erano presenti, oltre a Di Pietro, Vito “Er Motosega” Loiacono e Marco “Ciaffa” Ciaffaroni. Con loro anche l’amico Simone Dutto e Gaia Nota, salita sul suv di lusso solo poche centinaia di metri prima dell’incidente mortale.
Agli investigatori hanno assicurato di aver chiesto a Di Pietro di andare più piano e di rispettare il limite di velocità di 30 chilometri orari. Ma, come ha stabilito l’ordinanza, la Lamborghini al momento dello schianto procedeva a 124 chilometri orari.