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    Inchiesta Covid, le chat di Gallera: “Medici sciacalli, ci mancava la milf esibizionista”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 6 Mar. 2023 alle 10:49 Aggiornato il 6 Mar. 2023 alle 10:50

    Inchiesta Covid, le chat di Gallera: “Medici sciacalli, ci mancava la milf esibizionista”

    “Fanno schifo”. Così l’ex assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, commentava le proteste dell’Ordine dei Medici di Milano contro la gestione della pandemia durante la prima fase dell’emergenza. È quanto emerge dalle chat finite nell’inchiesta della procura di Bergamo sulle misure prese durante la prima ondata. In uno scambio con il portavoce di Attilio Fontana, Paolo Sensale, Gallera accusava chi protestava di volersi prendere “il governo della Regione”. “Non ce l’hanno fatta con la lapidazione di Formigoni e ci provano con il coronavirus”, ha detto Gallera nella chat risalente al 19 aprile 2020, parlando poi di “vergognosi sciacalli”. “Inaccettabile coinvolgerci per giustificarsi da accuse ritardi”, aveva scritto l’allora assessore, costretto alle dimissioni a gennaio 2021. Nelle chat, l’esponente di Forza Italia puntava il dito contro tale “Patrizia” (“Ci mancava la milf esibizionista”) e criticava i carabinieri per aver chiesto dei tamponi: “Perché dobbiamo tamponarli? Ci sono linee guida precise, se tamponiamo loro dobbiamo tamponare tutti quelli che fanno servizi di pubblica utilità”.

    Poco prima della firma del decreto per il lockdown, Gallera si scriveva con Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia che si era dichiarato contrario alla possibile istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano. “Bravo, sei stato chiaro e determinato ma è veramente di difficile interpretazione”, aveva detto Bonometti in una chat del 7 marzo 2020, facendo riferimento al decreto sul contenimento dell’epidemia: “Ci siamo già mossi con Conte per modificare la mobilità delle merci”. “Adesso specifichiamo la libera circolazione delle merci e speriamo siano accolte”, la risposta di Gallera.

    “Parlato con Attilio cose da pazzi… Questi sono matti”, si era poi lamentato il dirigente degli industriali, per poi chiedere: “Quando avete definito le modifiche o le interpretazioni informatemi che così facciamo anche noi le stesse considerazioni”. Un’altra richiesta rivolta all’assessore era invece per un familiare contagiato: “Caro Giulio, mi servirebbe avere il farmaco della Roche che so vi hanno consegnato…”. “Certo adesso mi attivo…verifico subito!”

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