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    Il saluto speciale degli studenti al prof di filosofia che va in pensione: passeggiata tra gli applausi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Lug. 2023 alle 08:34 Aggiornato il 9 Lug. 2023 alle 08:35

    Certe persone lasciano il segno per tutta la vita, specie alcuni professori. Dopo quarant’anni di servizi passati a insegnare a scuola, l’addio del professore diventa un momento da incorniciare, di quelli che fanno il giro del web e rimangono per sempre nei ricordi di chi li ha vissuti. E’ quello che succede al D’Azeglio, il liceo classico di Torino, una delle scuole più note del territorio, famosa per il suo rigore ma anche per le sue iniziative all’avanguardia. Qui Enzo Novara, professore di filosofia, è andato in pensione pochi giorni fa, dopo quattro decenni di insegnamento. E tutta la popolazione scolastica, dai ragazzi ai colleghi, passando per il personale tecnico e amministrativo, si fa trovare nel corridoio, diviso in due ali, per regalare a Novara la sua “Walk of fame”, un’uscita di scena accompagnata dagli applausi scroscianti. Una scena che non è passata inosservata.

    «Di cosa sono più orgoglioso? Dei miei ragazzi, sempre», ha commentato Novara al Corriere di Torino, «Non me l’aspettavo, non così – racconta Novara – Il gesto è andato al di là di qualsiasi immaginazione, è stata una sorpresa. Immaginavo un saluto, in particolare in chiusura di anno, ma la modalità è stata bellissima ed emozionante». Il bilancio dei suoi quarant’anni dietro la cattedra non può che lasciare, secondo quanto racconta, un ricordo positivo: «Certo, ci sono stati momenti di naturale difficoltà in questo lungo periodo al lavoro. Emergono situazioni che non puoi nemmeno immaginare. Devo dire però che con i ragazzi sono stato bene. Non c’era motivo per non sorridere, per non essere al massimo con loro. Per non sentirli, ascoltarli quando era possibile. Persino divertirmi. Può stridere pensando all’impegno, ma posso dirlo: mi sono davvero divertito». Adesso, per il prof si apre un nuovo capitolo: «Continuerò a dedicarmi alle pratiche filosofiche, provando a portare la materia al di fuori dei confini teorici e ingessati. Parto da una convinzione: la filosofia è vita, è presente nella nostra esistenza. Anche quando non ce ne accorgiamo, la stiamo costruendo».

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