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    Il Ppe prende le distanze da Berlusconi per le parole su Zelensky

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Feb. 2023 alle 08:46

    Il Ppe prende le distanze da Berlusconi per le parole su Zelensky

    “Il gruppo del Ppe respinge fermamente le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina. Non riflettono la nostra linea politica”. Con queste parole il Partito popolare europeo ha preso le distanze dalle pesanti accuse lanciate da Silvio Berlusconi all’indirizzo di Volodimir Zelensky. “La Russia è l’aggressore, l’Ucraina è la vittima. Non cederemo alla narrazione di Putin e l’Ucraina può contare sul nostro pieno sostegno”, afferma l’account Twitter ufficiale del Ppe.

    Secondo quanto riporta La Repubblica, in un retroscena di Tommaso Ciriaco, la “scomunica” del partito di riferimento del centrodestra europeo non sarebbe stata casuale, ma è il risultato anche del lavoro “sotto traccia” di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, presidente anche dei Conservatori e riformisti europei, punterebbe a rinsaldare i legami a livello europeo con i popolari, rappresentati in Italia da Forza Italia, per governare insieme anche a livello europeo dal 2024.

    Negli scorsi giorni le parole di Berlusconi hanno messo in forte imbarazzo il governo, dopo che Kiev ha accusato il Cavaliere di “baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti”. Ieri Berlusconi ha ribadito di essere “sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace”. “Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all’Ucraina con l’invio di finanziamenti e di armi”, ha detto in una nota, in cui ha auspicato che “si possa trovare presto una soluzione diplomatica a questa guerra molto pericolosa per tutti noi”. Domenica scorsa, uscendo dal seggio, aveva dichiarato che da presidente del Consiglio non avrebbe mai accettato di incontrare Volodimir Zelensky, perché giudica “molto, molto negativamente” il comportamento del presidente ucraino a cui sarebbe stato sufficiente, secondo Berlusconi, cessare di “attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass” per impedire l’invasione dell’Ucraina.

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