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    Green pass, ecco come cambierà dopo il 31 marzo

    Credit: ANSA/TINO ROMANO
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Mar. 2022 alle 20:02 Aggiornato il 9 Mar. 2022 alle 20:03

    Green pass, ecco come cambierà dopo il 31 marzo

    A poche settimane dalla fine dello stato d’emergenza per Covid-19, il governo si prepara alla graduale fine del green pass obbligatorio. “La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”, aveva dichiarato a febbraio Mario Draghi, quando aveva ribadito che il governo non intende rinnovare lo stato d’emergenza, che dopo più di due anni finirà il 31 marzo.

    La misura, introdotta per la prima volta il 31 gennaio 2020, autorizza la Protezione civile a emanare ordinanze speciali “in deroga ad ogni disposizione vigente”, come gli acquisti di materiale anche senza gara. La scadenza coincide anche con la fine di diversi obblighi introdotti negli scorsi mesi, come quello di indossare la mascherina al chiuso.

    Scadrà inoltre l’obbligo del green pass “rafforzato”, entrato in vigore il 10 gennaio, per accedere a servizi di ristorazione al chiuso e all’aperto, mezzi di trasporto a lunga percorrenza (aerei, treni, navi) e sul trasporto pubblico locale (autobus, metro), palestre e piscine anche all’aperto, alberghi e strutture ricettive, impianti di risalita delle piste da sci, feste per cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri culturali e centri sociali per attività anche all’aperto.

    Come dichiarato da Draghi, il governo metterà gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato “a partire dalle attività all’aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli”.

    Come parte di un percorso a tappe, che dovrebbe portare all’addio definitivo dell’obbligo tra diversi mesi,  il governo potrebbe decidere di estendere l’obbligo di green pass sul posto di lavoro almeno fino al 15 giugno. Questa data coincide con la fine dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e l’obbligo di green pass rafforzato per tutti i lavoratori over 50, che rimarranno in vigore anche dopo la fine dello stato di emergenza.

    Una delle ipotesi al vaglio del governo è quella di passare all’obbligo di green pass base (rilasciato anche a chi risulta negativo al tampone) per lo svolgimento di attività che oggi richiedono quello rinforzato (riservato solo a chi è guarito da Covid-19 o si è vaccinato), mentre, come annunciato, il certificato non sarebbe più richiesto per gli eventi e i locali all’aperto.

    Altra incognita quella legata al lavoro da remoto. Il 31 marzo è infatti la data in cui scadono anche le norme relative al cosiddetto “smart working”, che consentono di ricorrere al lavoro da casa senza un accordo individuale tra imprese e lavoratori. Con la fine dello stato d’emergenza, il lavoro a distanza dovrà invece essere gestito con accordi individuali tra azienda e lavoratore. Per chi tornerà in presenza, potrebbe ancora essere necessaria la certificazione.

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