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    Genova, la moglie del sindaco Marco Bucci: “Per non farlo urlare devi fare subito quello che vuole”

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 5 Giu. 2023 alle 18:32 Aggiornato il 5 Giu. 2023 alle 18:33

    Genova, la moglie del sindaco Marco Bucci: “Per non farlo urlare devi fare subito quello che vuole”

    “L’ho conosciuto all’università, per me era e resta il Bucci. Marco non lo chiamo mai, nemmeno quando parlo di lui con mia suocera”. A dirlo è Laura Sansebastiano, moglie del primo cittadino di Genova Marco Bucci. Diventato nel 2017 il primo sindaco di centrodestra della città ligure dal secondo dopoguerra, Bucci condivide con la moglie “una certa ruvidezza e l’etica calvinista del lavoro”, come riporta Il Secolo XIX. Un carattere tosto, conferma al quotidiano la stessa farmacista 62enne.

    “In comune il sindaco è noto per essere un tipo che urla, quando si arrabbia”, la domanda fatta dalla giornalista Gilda Ferrari. “Eh, ha sempre fatto così”, risponde Sansebastiano. “Il sistema per non farlo urlare c’è: quando capisci cosa vuole e quando ti dice di fare una cosa, la devi fare subito, così sistemi la faccenda e poi vivi tranquilla. Credo lo abbiano capito anche in comune”.

    “Quest’uomo è da sempre molto impegnato col lavoro e non sa minimamente cosa succede in casa”, continua Sansebastiano, ammettendo di essere anche lei tosta “in alcune cose”. “Non è mai andato a parlare con i professori, per poco nemmeno sapeva dove andavano a scuola i ragazzi, eppure sono diventati entrambi ingegneri. Di casa, insomma, non sa nulla. Poi magari succede che arriva e – a me che gli avevo proposto di cambiare il divano vecchio di 35 anni per prenderne uno nuovo – dice ‘Laura ho deciso, compriamo il divano nuovo e quello vecchio lo spostiamo là’. Non ci ho più visto, gli ho risposto: ‘Se non buttiamo il divano scassato quello nuovo non lo compriamo nemmeno’.

    Nell’intervista, la 62enne ripercorre gli anni trascorsi al fianco del manager diventato sindaco dopo una carriera internazionale nel settore della chimica. Da Minneapolis a New York (“mi sono divertita come una pazza, in quegli anni”), fino alla pasticceria di famiglia che tutt’ora gestisce, la first lady di Genova dice che è cambiato ben poco dall’insediamento di suo marito, ormai sette anni fa. Tra le poche differenze le “rogne” che l’elezione di Bucci ha portato all’attività di famiglia. “All’inizio qualche curioso veniva per acquistare i pasticcini dalla moglie del sindaco, ma è durato poco. Le scocciature sono di gran lunga superiori. Non ha idea di quanta gente venga in pasticceria per chiedere”.

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