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    Garante della privacy, il segretario generale Fanizza rassegna le dimissioni

    AGF

    L'assemblea dei dipendenti ha chiesto le dimissioni dell'intero collegio

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 20 Nov. 2025 alle 19:00 Aggiornato il 21 Nov. 2025 alle 09:29

    AGGIORNAMENTO – Il segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali, Angelo Fanizza, ha rassegnato le proprie dimissioni. Il collegio del Garante lo ha ringraziato per il lavoro svolto, come ha comunicato l’Autorità in una nota. Angelo Fanizza, magistrato presso il Tar del Lazio, è stato nominato a ottobre dal collegio dell’Autorità, composto da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza.

    Fanizza non ha motivato pubblicamente le sue dimissioni. Secondo Report, esse sarebbero una conseguenza di una richiesta che sarebbe stata fatta dall’ormai ex segretario generale al dirigente del dipartimento informatico di “di provvedere urgentemente all’estrazione della posta elettronica, degli accessi vpn, degli accessi alle cartelle condivise, degli spazi di rete condivisi, dei sistemi documentali, dei sistemi di sicurezza. La richiesta di Fanizza di spiare i lavoratori dell’Autorità risale al 4 novembre, due giorni dopo la prima puntata dell’inchiesta di Report”. Il collegio ha immediatamente affermato “la propria totale estraneità rispetto alla comunicazione a firma dell’ex Segretario Generale – alla quale, peraltro, non è mai stato dato seguito – riguardante una richiesta di dati dei dipendenti relativi all’uso dei sistemi informatici”. Il Garante ha anche ricordato che “come da suo costante orientamento giurisprudenziale l’accesso da parte del datore di lavoro a taluni dati personali dei dipendenti relativi all’utilizzo dei sistemi informatici può costituire violazione della privacy”.

    Una decisione, quella di Fanizza di dimettersi, arrivata in serata, dopo una giornata decisamente convulsa. L’assemblea del personale del Garante della privacy, infatti, ha chiesto all’unanimità le dimissioni dell’intero collegio. A riferirlo è Wired. Secondo i dipendenti, infatti, sarebbe stata inaccettabile la gestione dell’ente nelle ultime settimane, in particolare riguardo alla controversia che ha frapposto il Garante alla trasmissione Report con protagonisti Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci. Secondo quanto riporta il sito citando fonti autorevoli, questa mattina, 20 novembre, si sarebbe tenuta un’assemblea dei lavoratori in seguito alle polemiche recenti sulla gestione dell’ente.

    La protesta interna riguarderebbe in primo luogo i costi dell’ente, presunte aderenze a Fratelli d’Italia di alcuni membri del collegio e il sospetto che in alcune decisioni ci sia stato un conflitto di interessi. Accuse che il presidente della authority Pasquale Stanzione, di area Pd, ha respinto al mittente insieme alle prime richieste di dimissioni. Attualmente il Garante, oltre a Stanzione, è composto da Ginevra Cerrina Feroni, Guido Scorza e Agostino Ghiglia. Come riferisce Wired, alle ore 15 del 20 novembre, a poche ore dall’assemblea sindacale, è stata programmata una riunione del collegio. Contattati da Wired, alcuni membri dell’Autorità non hanno risposto a una richiesta di commento.

    Sebbene non vincolante, la richiesta del personale mette in discussione l’intero funzionamento della macchina posta a protezione della privacy in Italia. Il clima è senz’altro teso, come dimostra il fatto che dopo le rivelazioni di Report e de Il Fatto Quotidiano, persino alcuni partiti politici si erano espressi in favore delle dimissioni del collegio. In particolare il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico – che erano al governo quando il quartetto è stato nominato, a luglio 2020 – e anche alcuni esponenti dell’attuale governo.

    Stanzione ha chiarito che il collegio “non presenterà le sue dimissioni”, sottolineando l’indipendenza dell’autorità dalla politica e dalle pressioni ricevute dai partiti. Il mandato del collegio è settennale e scadrebbe naturalmente a luglio 2027. Ma di certo una richiesta così netta che arriva dal proprio personale non può essere del tutto ignorata come se niente fosse.

    Uno dei fatti contestati al Garante della privacy riguarda l’attacco informatico subito dalla Asl 1 Abruzzo del 3 maggio 2023, nel quale sarebbero stati trafugati dati sensibili tra i quali informazioni su pazienti con Hiv, orientamenti sessuali, interruzioni di gravidanza. Un’altra vicenda assurta gli onori delle cronache è stata rivelata da Report, multata dal garante per 150mila euro per aver diffuso la registrazione di una conversazione privata tra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e la moglie Federica Corsini e relativa alla sospensione dell’incarico conferito dal dicastero a Maria Rosaria Boccia. La trasmissione ha documentato come, prima che si decidesse della sanzione, Agostino Ghiglia, uno dei componenti del Collegio, abbia visitato la sede di Fratelli d’Italia di via della Scrofa, a Roma. L’accusa è che la politica avrebbe condizionato la decisione del Garante della privacy.

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