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    Foggia, filmano prete mentre fa sesso e lo ricattano: “Dacci 20mila euro o mandiamo il video alle tv”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 28 Set. 2020 alle 13:44

    Sarebbero stati filmati dei rapporti sessuali tra un prete della Caritas di Foggia e un 39enne affetto da gravi disturbi psichici a scopo di estorsione. L’uomo avrebbe agito a seguito del consiglio di un amico, un coetaneo di 29 anni, che avrebbe ricattato il sacerdote chiedendogli 20mila euro, altrimenti avrebbero mandato il filmato a una trasmissione televisiva. Il prete ha pagato in più soluzioni sino a 11.500 euro ma ha anche denunciato i due, ai quali è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini. I fatti, risalenti a un periodo compreso tra dicembre 2017 e marzo 2018, sono stati denunciati dal prete ai carabinieri qualche mese fa.

    Ieri, 27 settembre, la Procura di Foggia ha notificato ai due giovani l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, accusandoli di estorsione aggravata nei confronti dell’uomo. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il sacerdote, temendo lo scandalo, ha iniziato a pagare in più tranche i suoi presunti ricattatori, arrivando a sborsare 11.500 euro. Solo negli ultimi mesi, stanco di questa situazione, ha deciso di denunciare il tutto alle forze dell’ordine.

    A stretto giro è arrivata la reazione di Maria Morelli, difensore del ragazzo che avrebbe avuto rapporti sessuali con il prete: “Attualmente è ancora tutto da provare, ma non è assolutamente da escludere che la vittima in questa vicenda sia proprio il mio assistito, affetto da un grave disturbo psichico. Il ragazzo potrebbe essere infatti stato facilmente raggirato”. Il legale dell’altro 39enne, l’avvocato Michele Sondrio, ha risposto pubblicamente alle accuse contro il suo cliente: “Sono certo che si tratta di una clamorosa mistificazione della realtà contro il mio assistito, il quale non ha commesso alcuna estorsione e anzi ha fatto tutto il possibile per risolvere la questione senza danneggiare il sacerdote e cercando allo stesso tempo anche di tutelare il suo amico, che era stato in qualche modo soggiogato”.

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