Giovanni Angelucci, l’avvocato che difendeva i coniugi Trevillion-Birmingham, conosciuti ormai come i due genitori della famiglia nel bosco, ha deciso di rinunciare al suo incarico. Come rivela La Repubblica, infatti, il legale avrebbe maturato questa decisione dopo i rifiuti della coppia alle proposte suggerite dall’avvocato. “Ieri avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Questa soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Giuseppe Masciulli, che aveva offerto, gratis, una casa in centro. Tuttavia nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri”.
“A ciò si aggiunga – scrive ancora l’avvocato – che sempre nella giornata di ieri avrei dovuto raccogliere anche un’altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile, ma per quanto riferitomi dagli interessati simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi e impattanti, sicché hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto già predisposto dal tecnico di fiducia. Peraltro, sempre nella mattinata di ieri un geometra del posto che si era messo in contatto con il sottoscritto, si è recato presso la ‘casa del bosco’ insieme a un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa disposta ad eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese: tuttavia pare che pure questa offerta sia stata respinta dal signor Trevallion”.
L’avvocato spiega ancora: “Avevo inoltre preso appuntamento per questa mattina anche con una psicologa psicoterapeuta infantile specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale, al fine di poter fornire ai coniugi Trevallion-Birmingham un supporto tecnico scientifico in tal senso, ove necessario nel corso del futuro giudizio. Dal momento che per il sottoscritto difensore i predetti passaggi logistici e tecnici erano e sono imprescindibili ai fini della predisposizione del ricorso per reclamo in scadenza, e dal momento che il tempo a disposizione non permette indugi né ripensamenti, con mio sommo malincuore ho ritenuto doveroso e necessario rinunciare al mandato difensivo, non potendo in tutta coscienza e nel rispetto della deontologia professionale impostare una difesa monca e non aderente alla linea difensiva che io avevo indicato e concordato già da tempo con i miei assistiti”.
Giovanni Angelucci, quindi, conclude: “Resto comunque a disposizione per ogni necessità e chiarimento e supporterò fino alla fine questa splendida famiglia, che tanto mi ha dato in termini di umanità e sentimenti. Auguro a tutti loro buona vita e auspico loro di trovare quella pace e quella serenità tanto agognate, che possono essere raggiunte solo smussando gli angoli e spalancando mente e cuore”.