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    Emanuela Orlandi, un ex carabiniere rivela: “È stata sepolta sotto Castel Sant’Angelo”. Il fratello Pietro: “Frottole”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Giu. 2023 alle 09:36

    Emanuela Orlandi, ex carabiniere rivela: “Sepolta a Castel Sant’Angelo”

    Emanuela Orlandi sarebbe stata sepolta sotto Castel Sant’Angelo insieme a Mirella Gregori, l’altra ragazza scomparsa a pochi giorni di distanza dalla cittadina vaticana: è quanto sostiene l’ex carabiniere Antonio Goglia in una lettera indirizzata al sostituto procuratore Stefano Luciani, che ha riaperto le indagini sulla sparizione della ragazza avvenuta 40 anni fa.

    L’ex militare racconta a ItaliaOggi che il corpo di Emanuela Orlandi sarebbe nascosto “nei sotterranei del Castel Sant’ Angelo, o Mole Adriana, altrimenti detta Mausoleo di Adriano, dietro una porta rinforzata dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri”.

    Secondo Goglia qui “dovrebbero trovarsi resti umani” tra cui “anche quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La struttura dovrebbe ricadere sotto l’autorità del Comune di Roma e perciò non dovrebbe essere difficile approntare un sopralluogo”.

    L’ex carabiniere, poi, spiega perché nella vicenda sarebbe centrale il codice 1058, che impone il celibato ai religiosi: “È stato confermato dall’attuale norma canonica del 1983, anno dei sequestri della Orlandi e della Gregori”.

    I sequestratori delle ragazze, secondo quanto sostiene Goglia, avrebbero utilizzato il codice per inviare un messaggio al Vaticano: “Secondo la mia tesi, il codice 158 identifica senza ombra di dubbio il canone 1058 che impone il celibato sacerdotale. Quel codice serve a fare comprendere immediatamente cosa vogliono i sequestratori: l’abolizione del celibato sacerdotale, canone 1058, altrimenti avrebbero ucciso la Orlandi e la Gregori”.

    “Il numero 1058 del canone in questione i sequestratori lo indicano chiaramente nel chiedere che il codice telefonico di loro accesso alla Segreteria di Stato vaticana per le trattative fosse il codice 158” dichiara ancora l’ex carabiniere.

    La tesi di Antonio Goglia, però, viene respinta con forza da Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa: “Ogni volta cambia ipotesi, e a cominciare da Nicotri o Peronaci gli dànno tutto questo spazio. È uno che racconta frottole”.

    “Già in passato – ricorda Pietro Orlandi – aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri, ipotesi completamente diverse tra loro. È passato, come movente, dalla teologia della liberazione, ai preti pedofili di Boston, al terrorista Carlos, ai Marrani e altri”.

    Secondo Pietro Orlandi “il fatto allucinante è proprio che tutti gli vanno dietro. Questo crea la solita confusione. Poi in un momento particolare come questo è assurda questa cosa, veramente assurda”.

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