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    Covid, Ema frena sulla quarta dose. Studio Israele: “Parziale protezione contro Omicron”

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 19 Gen. 2022 alle 09:19

    La quarta dose di vaccino anti Covid potrebbe ridurre il livello di anticorpi. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) mette in guardia sui booster somministrati a intervalli molto brevi che potrebbero avere, quindi, l’effetto opposto. Non servirebbe a tutti, ma solo ai più fragili.
    In Israele invece si va avanti con la quarta dose (al personale medico, ai soggetti con il sistema immunitario indebolito e agli over 60), anche se alcune persone, nonostante avessero ricevuto l’ulteriore somministrazione, “sono state contagiate dalla variante Omicron”, ha detto il direttore generale del ministero della Salute israeliano, Nachman Ash. Ha aggiunto, però, che la protezione dalla malattia grave “soprattutto per gli anziani e la popolazione a rischio funziona con la quarta dose, per cui invito comunque a venire a farsi vaccinare”.

    Secondo uno studio israeliano l’ulteriore somministrazione di vaccino non proteggerebbe abbastanza contro Omicron. La ricerca è stata effettuata presso lo Sheba Medical Center di Tel Aviv. “La crescita dei livelli di anticorpi che vediamo con Moderna e Pfizer è leggermente superiore a quella che abbiamo visto dopo la terza dose di vaccino”, ha detto Gili Regev-Yochay, direttrice dell’Unità di Malattie infettive, che ha guidato lo studio. Ma ha aggiunto: “malgrado la crescita del livello di anticorpi, la quarta dose offre soltanto una difesa parziale contro il virus”, perché molte persone si sarebbero in seguito contagiate con Omicron. Il vaccino, infatti, sarebbe “eccellente contro alfa e delta”, ha spiegato Regev – Yochay, ma non con l’ultima variante.
    La ricerca è ancora preliminare, perciò i dati non sono stati diffusi. Lo studio è stato condotto su 150 persone che hanno ricevuto una quarta dose di Pfizer due settimane fa. Altre 120, vaccinate con tre dosi Pfizer, hanno ricevuto il “booster bis” di Moderna. I risultati sembrano apparire molto simili, anche con la combinazione di vaccini.

    “Attualmente non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale”, ha detto Marco Cavaleri, responsabile per i vaccini dell’Ema, che ha però consigliato: “Nelle persone con sistema immunitario gravemente indebolito e che hanno ricevuto già tre dosi, sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie prendessero in considerazione la somministrazione di una quarta dose”.

    Intanto, i primi dati sul vaccino di Moderna contro la variante Omicron dovrebbero arrivare a marzo. A quel punto si capirà “il prossimo passo avanti”, come ha sottolineato l’amministratore delegato dell’azienda farmaceutica, Stéphane Bancel.

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