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    “Per fare il bene bisogna coltivare il male”: così Toti all’assessora Serafini che rifiutava di assegnare fondi pubblici

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 30 Mag. 2020 alle 19:19 Aggiornato il 30 Mag. 2020 alle 19:24

    Liguria, Toti a ex assessore Serafini: “Per fare il bene bisogna coltivare il male”

    C’è un piccolo caso mediatico-giudiziario già ribattezzato dalla stampa locale “Serafini-leaks” che sta smuovendo ambienti politici della regione Liguria e che riguarda un’indagine che è stata aperta con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, a carico di ignoti, avviata a seguito di un esposto presentato da Elisa Serafini, collaboratrice di TPI ed ex Assessora al Marketing Territoriale e alla cultura del Comune di Genova, eletta con una lista civica a sostegno del Sindaco Marco Bucci (Lega).

    Elisa Serafini aveva reso pubbliche alcune vicende all’interno del suo libro “Fuori dal Comune”, pubblicato in maniera indipendente pochi giorni fa, denunciando di aver subito “numerose pressioni per assegnare fondi pubblici a soggetti non legittimati a beneficiarne”. Parenti di politici, sostenitori delle campagne elettorali ed ex candidati: tutti soggetti che avrebbero ricevuto poi incarichi di consulenza e fondi dal Comune di Genova o da soggetti legati politicamente agli enti locali. Dagli atti pubblicati dal Fatto Quotidiano risultano messaggi inviati da Serafini al governatore della Regione Liguria Giovanni Toti:

    Elisa Serafini: “Darò le mie dimissioni: mi è stato chiesto di fare cose contro la mia coscienza e contro la legge”.
    Giovanni Toti: “In che realtà vivi? Per fare il bene bisogna sapere coltivare il male. E’ politica, sennò uno fa il prete o il volontario”.

    Uno degli episodi contestati riguarderebbe l’assegnazione di una consulenza da 30mila euro a una ex candidata della Lista Civica a sostegno del Sindaco. Inizialmente proposta sotto forma di progetto “culturale” con la stampa di 500 copie di un libro al costo di 50mila euro (come aveva rilevato Il Secolo XIX), poi trasformata in una consulenza per un fantomatico progetto con i giovani e, infine, in una mostra temporanea di fotografie costata 30mila euro di cui più della metà versati in consulenze.

    Pressioni simili erano state denunciate anche da un altro consigliere comunale di maggioranza: Ubaldo Santi, il cui esposto ha dato il via ad un’inchiesta per turbativa d’asta in una vicenda che coinvolge la vendita delle farmacie comunali. Serafini ha pubblicato su un sito apposito centinaia di fonti (omettendo dati sensibili), accessibili con una password indicata nel libro “Fuori dal Comune”, scegliendo una strada simile a quella degli “hacktivist” di Wikileaks.

    Il Magistrato che sta indagando sui fatti presentati nell’esposto è Francesco Paolo Cardona Albini, è stato Pubblico Ministero al Processo relativo all’irruzione all’interno della scuola Diaz, all’epoca del G8 di Genova, nel 2001. Il caso sollevato da stampa locale e nazionale è destinato a far discutere a lungo.

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