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    Danilo Dolci, a Trappeto il comune revoca l’intitolazione del lungomare al poeta e sociologo. “Si chiamerà Giovanni Paolo II”

    Dalla locandina della manifestazione organizzata dal "Centro Sviluppo Creativo - Danilo Dolci" per il 28 giugno
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 25 Giu. 2021 alle 15:06 Aggiornato il 25 Giu. 2021 alle 19:05

    L’amministrazione comunale di Trappeto, un borgo siciliano affacciato sul mare a circa 45 chilometri da Palermo, ha revocato una delibera della giunta precedente che aveva stabilito di intitolare la strada del lungomare a Danilo Dolci, poeta, sociologo ed educatore, oltre che importante attivista della nonviolenza italiana.

    La giunta guidata dal sindaco Santo Cosentino ha deciso che, anziché attribuire alla strada il nome di Dolci, legato a doppio filo a Trappeto (dove si è stabilito e dove ha fondato e guidato per anni il Borgo di Dio) il lungomare sarà intitolato a Giovanni Paolo II.

    Una scelta che, senza nulla togliere alla figura del pontefice, sembra incomprensibile e incoerente considerando l’importanza che il pensiero e l’azione di Danilo Dolci hanno avuto non solo per la cittadina di Trappeto, ma anche per la vicina Partinico, per la Sicilia occidentale e per l’Italia intera.

    L’eco delle sue iniziative, dallo sciopero alla rovescia al “Centro studi e iniziative per la piena occupazione”, passando per le lotte per la diga sullo Jato e la Marcia per un mondo nuovo, fino ad arrivare alla teorizzazione della maieutica reciproca, hanno avuto un’eco internazionale straordinaria, che ha portato a Trappeto scrittori, architetti, scienziati, poeti, attivisti, pedagogisti di fama internazionale.

    A ricordare la figura di Danilo Dolci, lunedì 28 giugno 2021 nel 97° anniversario dalla nascita del poeta e sociologo, sarà l’associazione “Centro sviluppo creativo” a lui intitolata, che come ogni anno ha organizzato una manifestazione durante la quale saranno lette poesie e altri contributi. Ma, in quell’occasione, non c’è la volontà di alimentare polemiche.

    Danilo Dolci, che non era siciliano ma era nato a Sesana, aveva scelto di donarsi a Trappeto e alla Sicilia, dove ha denunciato le condizioni di povertà e analfabetismo in cui viveva la popolazione, e portato avanti un impegno contro il sistema politico-clientelare mafioso che ispirato, tra gli altri, anche il giovane Peppino Impastato, cui è intitolato peraltro il lungomare della vicina Terrasini.

    Dopo 97 anni, anche in previsione del centenario dalla nascita di Dolci, sembra arrivato il momento di mettere da parte le polemiche e fare in modo che l’eredità culturale e la memoria collettiva della sua figura siano restituite, anche attraverso il gesto dell’intitolazione della strada, a Trappeto e all’Italia intera.

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