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    Sgombero Primavalle, la lettera aperta degli insegnanti: “In atto un tradimento della Costituzione”

    Credit: ANSA/Massimo Percossi

    Il Coordinamento dei Docenti contro mafie povertà e razzismo della Rete Numeri Pari prende posizione sullo sgombero di via Cardinal Capranica

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 23 Lug. 2019 alle 09:52 Aggiornato il 23 Lug. 2019 alle 09:55

    Sgombero Primavalle, lettera degli insegnanti

    Il Coordinamento dei Docenti contro mafie povertà e razzismo della Rete Numeri Pari ha pubblicato una lettera sullo sgombero a Primavalle, avvenuto lo scorso 15 luglio presso l’ex scuola occupata di via Cardinal Capranica, a Roma.

    La lettera è indirizzata alla sindaca di Roma Virginia Raggi, all’assessora Laura Baldassarre e al prefetto Gerarda Pantalone.

    “A cinque giorni dallo sgombero disumano avvenuto a carico delle 300 persone, di cui 80 minori, che vivevano nella ex scuola di Via Cardinal Domenico Capranica, sentiamo il dovere e la responsabilità di prendere parola”, si legge nella lettera. “Vogliamo, innanzitutto, esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alle alunne e agli alunni che abitavano lo stabile insieme alle loro famiglie”.

    “Pensiamo sia del tutto fuori luogo che in un Paese in cui – da un lato – la povertà e le disuguaglianze aumentano e – dall’altro – le mafie rafforzano la loro penetrazione culturale, sociale ed economica, lo Stato a tutti i suoi livelli si accanisca contro chi è più debole e vive in condizioni di difficoltà ed emarginazione”.

    “L’impegno della scuola è quello di formare ed educare dei cittadini e delle cittadine nel pieno rispetto della Costituzione, individualizzando ogni percorso scolastico in uno scambio completo tra scuola e studente”, prosegue la lettera. “L’interruzione di questi percorsi può generare fratture insanabili, che espongono i ragazzi e le ragazze al rischio dell’abbondono scolastico e dell’esclusione sociale, generando sfiducia nei confronti delle Istituzioni. Durante lo sgombero di lunedì, è evidente come questi elementi siano stati del tutto ignorati da quest’ultime, mettendo in atto un vero e proprio tradimento della nostra Costituzione!”

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    “I giovani cittadini hanno diritto ad avere piena fiducia nello Stato in tutte le sue forme, ma soprattutto a vivere la loro vita con dignità e ricevendo tutela nel caso in cui si trovino in condizioni di difficoltà. A tale proposito, non capiamo come le pratiche utilizzate durante lo sgombero di lunedì e le false soluzioni fornite in seguito, ne rispettino e tutelino i diritti. Famiglie divise, spostate in quadranti della città opposti a quelli in cui vivevano, lontane dalla loro rete sociale di protezione costruita negli anni”.

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    Il coordinamento ricorda che “a Roma ci sono circa 11mila persone che vivono all’interno di occupazioni abitative per morosità incolpevole e molti sono i giovanissimi”.

    “Continuare a pensare che i movimenti per il diritto all’abitare, e le realtà con cui collaborano quotidianamente, restino l’unico argine di protezione per chi vive in condizioni di disagio abitativo in questa città è inaccettabile, soprattutto considerando gli attacchi che questi hanno subito e che subiranno nei prossimi mesi”.

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    Il coordinamento chiede quindi che siano “riviste le procedure di ricollocazione dei nuclei sgomberati da Via Cardinal Capranica, prendendo come elementi fondamentali la territorialità e la scolarizzazione degli alunni e delle alunne; ma anche che sia prevista una moratoria dei prossimi sgomberi, in favore della costruzione di percorsi adeguati e concordati con le famiglie che vivono in quei luoghi”.

    “Ci teniamo a sottolineare che la povertà non può e non deve essere uno stigma per il loro e per il nostro futuro, perché – come ci ricorda la nostra Costituzione – nessun@ deve restare indietro”.

    Qui il testo integrale della lettera.

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