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    Roma, chiuso il ristorante del maxi scontrino da 430 euro alle due turiste giapponesi

    Dopo la foto del conto, diventata virale, la polizia di Roma ha multato e chiuso il locale

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 28 Set. 2019 alle 11:39 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:20

    Chiuso il ristorante di Roma dello scontrino da 430 euro alle due turiste giapponesi

    Chiuso il ristorante di Roma accusato di aver fatto pagare un conto troppo salato a due turiste giapponesi, costrette a spendere 429 euro e 80 centesimi per un piatto di pasta il 4 settembre scorso.

    La foto del maxi conto è stata diffusa sui social solo ieri ed è diventata virale in poche ore, e il ristorante del centro di Roma ha giustificato l’assurda spesa fatta pagare alle clienti dicendo che avevano mangiato troppo.

    Si tratta dell’Antico Caffè di Marte, ristorante turistico in via Banco di Santo Spirito, vicino Castel Sant’Angelo, dove le turiste avevano consumato due piatti di cacio e pepe, un secondo a testa, contorni e acqua, senza ordinare vino. L’importo totale corrispondeva a 349,80 euro, a cui si è aggiunta però la mancia di 80 euro elargita dalle donne.

    Su indicazione del Campidoglio, la polizia di Roma è intervenuta nel locale per verificarne le irregolarità, l’ha chiuso e ha imposto una sanzione di circa 1000 euro per gli 80 euro di mancia aggiunti al conto, già salatissimo. E per via delle altre irregolarità riscontrate nel ristorante gli esercenti potrebbero ritrovarsi a pagare una multa complessiva pari a quasi 5mila euro.

    Il ristorante era già stato chiuso per cinque giorni nelle scorse settimane, perché i tavoli all’aperto erano posizionati oltre la superficie autorizzata dal I Municipio.

    “Le due turiste giapponesi hanno consumato, oltre al primo piatto di tonnarelli cacio e pepe, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo e, addirittura, in occasione del pagamento, hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80”, ha dichiarato l’avvocato Carlo Scorza, il legale che difende i proprietari del ristorante.

    Secondo Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma, gli esercenti che si prendono gioco della clientela dovrebbero essere costretti a pagare una sanzione elevata e dovrebbero vedere la propria licenza sospesa, perché la vicenda dell’Antico Caffé non rappresenta un caso isolato, soprattutto nell’affollato centro storico di Roma, in cui clienti e turisti vengono spesso presi in giro.

    “Alcuni ristoratori, invece di partecipare allo sviluppo del territorio, puntano solo ad accaparrarsi più soldi possibile, in ogni modo, finendo per danneggiare il centro storico“, spiega Sabrina Alfonsi, vice sindaco del primo Municipio.

    Scontrino da 430 euro per due piatti di spaghetti: il conto salato pagato dalle turiste giapponesi a Roma
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