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    Ex penicillina, parlano gli italiani sgomberati: “Salvini ci hai cacciato in strada, non sappiamo dove andare”

    Credit: Anna Ditta
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 10 Dic. 2018 alle 17:48 Aggiornato il 21 Apr. 2019 alle 16:05

    Ex penicillina sgombero italiani | Lunedì 10 dicembre è stata sgomberata l’ex fabbrica di penicillina nel quartiere romano di San Basilio, dove vivevano centinaia di persone senza fissa dimora (qui il reportage di TPI.it da dentro l’ex penicillina prima dello sgombero).

    Nella struttura abbandonata fino a qualche settimana fa vivevano circa 600 persone di varia nazionalità, in condizioni igieniche e sanitarie molto gravi, tra amianto in forma disgregata e cumuli di rifiuti.

    Lo scorso 28 novembre la sindaca Raggi aveva firmato l’ordinanza di sgombero dell’ex fabbrica.

    Il provvedimento è stato disposto “a tutela della salute e della pubblica incolumità” e prevede “l’allontanamento delle persone a qualunque titolo presenti”.

    Tra queste persone ci sono anche alcuni italiani, che TPI.it ha intervistato.

    “Salvini, con tutto il rispetto che ho per lui, ma sta sbagliando”, dice Shantal, 40 anni, che dopo una storia di violenza domestica da parte del suo ex compagno negli ultimi sei mesi ha vissuto dentro l’ex fabbrica di penicillina.

    “A noi italiani stamattina ci hanno proprio cacciati”, racconta. “Salvini, vai a vedere chi ha provocato tutto questo. Bisogna ricominciare da capo. Questo non è un inizio. Sgomberati da qui la soluzione qual è? Dove li mandano? In un’altra casa abbandonata? Diventeranno 10, 20, sempre di più, e sorgerà una nuova fabbrica di penicillina”.

    “Orgoglioso di questo intervento di legalità, pulizia e sicurezza atteso da anni”, ha scritto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un post su Facebook, dopo essersi recato nella struttura. “Era un punto di spaccio e rifornimento per buona parte della città”.

    “I 35 rintracciati questa mattina nella struttura sono stati portati in questura per accertamenti: in caso di irregolarità saranno espulsi”, prosegue il ministro.

    “Gli altri sono e saranno individuati, seguiti e identificati ovunque si trovino. È un altro giorno all’insegna dell’ordine e della legalità. Nelle prossime settimane sono già previsti altri sgomberi nella Capitale e in tante altre città italiane”.

    Per il sindacato degli inquilini Asia Usb si è trattato di “una enorme kermesse, annunciata e proclamata da mesi, avvenuta in grande stile con un impiego di forze assolutamente inusuale, messa in atto nei confronti di un immobile in realtà semi deserto”.

    Molti degli abitanti dell’ex penicillina, infatti, si erano allontanati dalla struttura sotto la minaccia dello sgombero imminente, per trasferirsi in altri immobili occupati della zona.

    “L’evacuazione solidale che chiedevamo a gran voce non c’è stata e tantomeno la soluzione abitativa per gli ex occupanti che si sono spostati altrove”, prosegue il sindacato. “Ora pretendiamo la bonifica dai rifiuti e dagli inquinanti presenti nello stabile e la riqualificazione dello stesso, per fornire case e servizi al quartiere”.

    Il 14 dicembre il Comitato Nuova Penicillina ha organizzato presso il “residence occupato” di via della Tiburtina 1064 (accanto all’ex fabbrica) un convegno dal titolo: “Costruiamo dal basso la nuova penicillina”.

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