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    Cremona Pride, polemiche per il manichino della Madonna con il seno scoperto

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 6 Giu. 2022 alle 15:59

    Giugno è internazionalmente il mese del Pride, vale a dire dell’orgoglio della comunità LGBT e della richiesta di attenzione e maggiori diritti, in primis contro le discriminazioni. Così in tante città si stanno svolgendo in questi giorni i tradizionali cortei. Sta facendo discutere in queste ore quello di Cremona. Nel corso della sfilata, infatti, è apparso un manichino con l’immagine della Madonna con il seno nudo. Una rappresentazione giudicata blasfema e subito contestata sui social, ma anche da numerosi esponenti di centrodestra.

    Al centro delle polemiche è finito il sindaco della cittadina lombarda, Gianluca Galimberti, per il patrocinio concesso dal Comune all’evento. “La manifestazione – aveva detto il primo cittadino, cattolico e di sinistra, ad evento appena concluso – ha acceso anche nella nostra città un faro su discriminazioni che esistono ancora, dando la possibilità di esprimersi senza attaccare, consentendo di riaffermare che davvero occorre la pari dignità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, come recita anche la nostra Costituzione”. “Penso – aveva aggiunto Galimberti – che occorra costruire, anche a Cremona, una democrazia che sia inclusiva e accogliente delle diversità. Perché la paura e l’odio per una diversità porta sempre alla paura e all’odio di tutte le diversità”.

    Attacca Simona Sommi consigliera comunale della Lega: “Sfilare con una statua della Vergine sadomaso – ha scritto – Se questo è orgoglio di manifestare un’idea, è certamente quello sbagliato. Non si tratta di essere bigotti . Si tratta di pretendere rispetto. Lo stesso rispetto che viene richiesto da coloro che oggi hanno sfilato per le vie della mia Cremona e che non lo hanno avuto per una immagine sacra”.

    Una sollevazione che abbraccia in sostanza tutti gli esponenti locali dei partiti di centrodestra, con molti dei militanti della Lega e i consiglieri e membri di Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno condiviso sui loro profili le immagini contestate. “Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti – è il coro comune -. E quando sentiamo parlare di responsabilità personali, ricordiamo a tutti che il Comune ha dato il patrocinio”.

    C’è chi chiama in causa il vescovo: “cosa ne pensa Antonio Napoleoni, di tutto questo?”.  E sulla vicenda ha detto la sua anche Matteo Salvini, in piena campagna elettorale per le amministrative. “Offendere la fede, la cultura e la sensibilità di milioni di italiani non c’entra niente con la richiesta di diritti Lgbtq etc – dice il leader della Lega – ma è solo un’esibizione di ignoranza e arroganza”.  Nel corso del corteo del Cremona Pride è stato segnalato anche un attivista sosia di Papa Francesco, vestito come il pontefice.

    Sulla polemica è intervenuto anche Giovanni Arvedi, imprenditore dell’acciaio ma soprattutto patron della Cremonese appena riportata in serie A: “Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofobia e alle discriminazioni – ha detto – Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui’. Arvedi ha poi espresso “stupore e rammarico” per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta.

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