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    Covid, preoccupa la sottovariante Gryphon: “Potrebbe sfuggire ai vaccini”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 29 Dic. 2022 alle 11:12

    Covid, preoccupa la sottovariante Gryphon: “Potrebbe sfuggire ai vaccini”

    L’ondata pandemica scatenata dalla fine delle restrizioni in Cina potrebbe essere associata anche alla diffusione di nuove sottovarianti. È l’ipotesi fatta da alcuni studiosi, dopo il cambiamento repentino delle politiche per il contenimento del nuovo coronavirus in Cina, in cui, secondo alcune stime, si verificano decine di milioni di contagi al giorno.

    In Cina, secondo il virologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento, “sta accadendo qualcosa di molto importante: il numero di decessi per Covid è incontrollabile e finora si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti”.

    A preoccupare in particolare è la sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, nota anche come “Gryphon”, risultata della ricombinazione di altre due sottovarianti di omicron: BA.2.1 e BA.2.1. “Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, ma la XBB sta rapidamente sostituendo sottovarianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1”, ha commentato Broccolo.

    La XBB è stata già rilevata in Italia (dove al 27 dicembre rappresentava l’1,82% dei casi in circolazione), in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%). Percentuali più alte sono state stimate negli Stati Uniti (13,42%), dove la sottovariante sarebbe legata all’improvviso aumento dei ricoveri registrato New York nelle ultime settimane.

    Anche per impedire la diffusione di nuove variante “negli aeroporti sarebbero necessari controlli non soltanto sui voli diretti in arrivo dalla Cina, ma su quelli indiretti”, ha detto all’Ansa il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. “È anche necessaria un’azione più attiva per la diffusione dei farmaci antivirali e continuare a fare ricerca sulle varianti, per capire che cosa potrebbe accadere da oggi a due mesi”.

    Secondo Zollo, la sottovariante ha accumulato nuove mutazioni sulla proteina “spike”, che il virus usa per agganciarsi alle cellule umane. Altre quattro mutazioni sono state rilevate sulla nucleoproteina N, che ha la funzione di proteggere il genoma virale, e cinque si trovano sull’enzima necessario al virus per riprodurre il suo materiale genetico. “Questo significa che il virus SarsCoV2 sta migliorando anche nella capacità di replicarsi”, ha detto Zollo.

    “A far avanzare XBB così velocemente sarebbe una mutazione, chiamata F486P”, ha detto invece Broccolo. Questa, secondo l’esperto, “le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini, compreso il vaccino a mRNA bivalente e inoltre rafforzerebbe il legame con il recettore ACE2, cioè la porta di entrata del virus, presente soprattutto sulle cellule dell’epitelio respiratorio”.

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