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    Covid, i sintomi delle nuove sottovarianti: gli esperti in allerta

    Alcuni viaggiatori provenienti dalla Cina si sottopongono al test per rilevare l'infezione da Covid al loro arrivo presso l'aeroporto di Milano Malpensa, il 29 dicembre 2022. Credit: ANSA / MATTEO BAZZI
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Dic. 2022 alle 08:48 Aggiornato il 30 Dic. 2022 alle 08:50

    Covid, i sintomi delle nuove sottovarianti: gli esperti in allerta

    L’avanzata delle nuove sottovarianti di omicron preoccupa gli esperti, in allerta per la loro capacità, ancora più accentuata, di evadere i vaccini. Sotto osservazione ci sono soprattutto la sottovariante Xbb, soprannominata Gryphon, e BQ.1, nota come Cerberus, ma anche Centaurus (BA.2.75), mentre la Cina viene travolta dall’ondata di contagi scatenata dalla fine delle restrizioni.

    La XBB è stata già rilevata in Italia (dove al 27 dicembre rappresentava l’1,82% dei casi in circolazione), in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%). Percentuali più alte sono state stimate negli Stati Uniti (13,42%), dove la sottovariante sarebbe legata all’improvviso aumento dei ricoveri registrato New York nelle ultime settimane.

    Più alte le percentuali di Cerberus, secondo l’Istituto superiore di sanità “in significativo aumento in Italia”. Al 13 dicembre scorso risultava al 64,1 percento dei campioni di omicron 5 (BA.5), di cui è un sottolignaggio, rispetto al 30,7 percento dell’8 novembre. A livello mondiale, omicron e le sue derivazioni sono arrivati a rappresentare il 99,7 percento delle sequenze condivise tramite il sistema internazionale Gisaid nel mese dal 19 novembre al 19 dicembre. Tra le sottovarianti c’è anche Centaurus, individuata per la prima volta in India e arrivata al 9,8 percento dei campioni.

    A preoccupare gli addetti ai lavori è la capacità, in particolare di Gryphon, di aggirare il sistema immunitario, che potrebbe spiegare la rapida diffusione delle ultime settimane. La XBB presenta inoltre sintomi simili a quella dell’influenza, come tosse secca, mal di gola, affaticamento, vertigini, mal di orecchio, naso che cola, starnuti e vertigini. Le nuove sottovarianti inoltre non causano più la perdita di gusto e olfatto (ageusia e anosmia), rendendo ancora più difficile distinguere i sintomi da quelli dell’influenza stagionale.

    “Stiamo cominciando a conoscere meglio Gryphon e Cerberus”, ha detto il virologo Lorenzo Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano. “È confermato che tendono a manifestarsi soprattutto nelle alte vie respiratorie, causando sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola. Fermo restando che è da capire quanto ciò sia ‘demeritò di un virus meno patogeno e quanto merito dell’immunità che si è creata nella popolazione”.

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