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    Covid, Galli: “Stop alla quarantena dopo cinque giorni? I non vaccinati restano contagiosi più a lungo”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 30 Nov. 2022 alle 12:48

    Il primario del reparto malattie infettive all’ospedale Sacco Massimo Galli ha commentato, in un’intervista a Fanpage.it, le dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci, il quale ha annunciato che a breve la quarantena dei positivi al Covid potrebbe essere ridotta a cinque giorni in caso di soggetti asintomatici.

    “Stiamo lavorando per far sì che gli asintomatici dopo 5 giorni di isolamento possano rientrare alle loro attività. A breve presenteremo una modifica alla norma in vigore”, ha detto il Ministro. Secondo Galli la carica virale varia a seconda dei soggetti, dunque la riduzione della quarantena potrebbe essere un problema laddove a uscire dall’isolamento è un non vaccinato, che è contagioso per un periodo più lungo rispetto alle persone che hanno ricevuto il vaccino.

    “Il primo giorno di infezione la carica virale è alta sia che sia nel vaccinato che nel non vaccinato. Tuttavia, nel vaccinato la carica virale scende abbastanza rapidamente. È grave mandarlo a lavorare dopo 5 giorni? Se ha pregresse vaccinazioni difficilmente trasmette l’infezione. Un caso a parte può essere rappresentato dai soggetti con sistema immunitario compromesso che è meglio non rimandare a lavorare non tanto per motivi legati al solo fatto che possono essere contagi ma anche considerato che le loro condizioni meritano una gestione cautelativa maggiore”, ha dichiarato l’esperto.

    “Diverso è il discorso del mai vaccinato che manterrà la carica virale più a lungo. Mi rendo conto che in una situazione del genere diventa una diatriba in linea di principio questa dei 5 giorni. Ma attenzione, perché molto dipenderà dalle nuove varianti in arrivo: se davvero diventeranno più fastidiose potrebbero comportare problemi da non sottovalutare già nella prima metà di dicembre”, ha concluso.

     

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