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    Covid, Gimbe: contagi aumentati del 55% in una settimana. Cartabellotta: “Rischiamo lockdown di fatto”

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 7 Lug. 2022 alle 17:58

    I casi di Covid – 19 continuano ad aumentare, così come i ricoveri. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe ha rilevato che dal 29 giugno al 5 luglio 2022 l’incremento dei nuovi casi ha superato il 50 per cento per la terza settimana consecutiva arrivando al 55 per cento. Nell’ultima settimana, i nuovi positivi sono stati 595 mila. In dieci giorni sono, quindi, raddoppiati e tutte le regioni, nessuna esclusa, hanno registrato un aumento percentuale dei nuovi casi, così come tutte le province. Sono 38 quelle che hanno riportato 1000 casi per 100mila abitanti.

    “In questa fase di crescita esponenziale dei contagi che non contabilizza il sommerso dei casi non dichiarati, con evidenti segnali di impatto sugli ospedali, in particolare in area medica, è fondamentale agire su due fronti – ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – Oltre ad accelerare ora la somministrazione della quarta dose nei pazienti vulnerabili è indispensabile contenere la circolazione virale utilizzando le mascherine al chiuso, in particolare in luoghi affollati e poco ventilati, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti con attività a elevata probabilità di contagio”.

    Secondo il report dell’Istituto superiore di Sanità, nel periodo 22 – 28 giugno 2022 sono aumentate anche le reinfezioni rispetto alla settimana precedente. L’incidenza, infatti, è stata del 9,5 per cento contro l’8,4 del periodo precedente. Nella settimana 29 giugno – 5 luglio sono aumentati anche i tamponi totali rispetto al 22 – 28 giugno: si è passati da 1.613.954 casi a 2.152.065 con un incremento pari al 33,3 per cento.

    Cartabellotta ha spiegato che c’è un’alta percentuale di popolazione sintomatica e isolata che “rischia di determinare un lockdown di fatto su vari servizi”. Molti settori rischiano quindi una paralisi, incluso quello turistico. L’elevata e rapida circolazione del virus “aumenta la probabilità di contagio e lo sviluppo di malattia grave in chi ha fatto la terza dose da oltre 120 giorni: per questo appare un vero azzardo la scelta di rimandare la quarta dose all’autunno con i vaccini aggiornati, di cui ad oggi non si conoscono né le tempistiche di reale disponibilità né gli effetti sulla malattia grave”. Bisogna quindi accelerare al più presto la quarta dose nei pazienti fragili e anziani.

    Per quanto riguarda le ospedalizzazioni, aumentano sia i ricoveri in area medica (+32,6 per cento) sia quelli in terapia intensiva (+36,3 per cento). Il 12 giugno, i posti letto in area critica avevano toccato il loro minimo: 183. Il 5 luglio sono arrivati 323. In area medica il minimo dell’occupazione era stato registrato l’11 giugno con 4076 ricoveri. Il 5 luglio è stato rilevato un raddoppio dei posti letto occupati che sono arrivati a 8003. Nel periodo 29 giugno – 5 luglio, inoltre, i decessi sono stati 464. In aumento rispetto alla settimana precedente quando i morti sono stati 392.

    “Esistono reali motivi di preoccupazione” perché “l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane”, ha detto Cartabellotta. Nel concludere il report, ha poi spiegato che “se il muro eretto dalla vaccinazione ha ridotto ospedalizzazioni e mortalità, oggi l’utilizzo della mascherina rimane lo strumento più efficace che ciascuno di noi ha per arginare la diffusione del virus”. E ha proseguito con un appello: “Utilizziamola, facciamolo per la nostra salute, per i professionisti sanitari stremati da due anni e mezzo di pandemia, per l’economia del nostro Paese e per non ritrovarci nuovamente con gli ospedali in sovraccarico che causano inaccettabili ritardi alle cure di tutti i cittadini”.

     

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