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    Ritrovato in fondo al lago il corpo di un uomo sparito 15 anni fa: è giallo

    Rosario Tilotta aveva fatto perdere le sue tracce nel 2004

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 1 Set. 2019 alle 12:05 Aggiornato il 1 Set. 2019 alle 12:06

    Un’auto ritrovata in fondo al lago d’Iseo, appartenente a un uomo sparito 15 anni fa: all’interno i resti del corpo. Più in profondità, un cadavere seppellito in fondo al mare, quasi certamente quello di Rosario Tilotta.

    L’uomo, nel 2004, aveva 59 anni: da allora non si avevano più sue notizie. Ora questa incredibile scoperta, che riapre un caso che sembrava ormai archiviato.

    A imbattersi nei rottami dell’auto (una Ford Fiesta) sono stati, per puro caso, due sub che stavano facendo immersione nel lago. Da lì la segnalazione alle autorità competenti e, dalle successive analisi, il ritrovamento dei resti di un cadavere.

    Rosario Tilotta viveva a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. Era nato in Tunisia da padre siciliano e madre toscana. Il trasferimento in provincia di Bergamo era avvenuto negli anni Sessanta.

    Sul Corriere della Sera, suo fratello Diego, 79 anni, ha commentato il clamoroso ritrovamento: “Io sono convinto che fosse finito in brutti giri. Frequentava prostitute, un’albanese la portava qui in casa. Andava e veniva a tutti gli orari, io sospetto c’entrasse anche la droga. Quando ha venduto la sua parte, ha preso i soldi e non si è più fatto vedere”.

    La donna albanese in questione di chiama Elva Kurti: si era sposata con Rosario Tilotta poco prima della sua scomparsa e aveva 22 anni meno di lui.

    “Una delle ultime volte l’ho visto — prosegue il fratello nel suo racconto al Corriere —, aveva un taglio sotto la guancia. Mi ha risposto di lasciare perdere quando gli ho chiesto che cosa gli fosse successo. Dopo qualche tempo, ho cercato di contattarlo e non sono più riuscito a trovarlo. Sono andato dai carabinieri, ma niente. Vorrei tanto avere notizie”.

    Scrive il Corriere: “Il 10 marzo 2005, Kurti ha avuto un figlio, Roberto, battezzato nella chiesina della frazione di Rosciate il 5 febbraio 2006. Dall’anno successivo, mamma e piccolo risultano irreperibili. Lo sono tuttora. Nei prossimi giorni, forse già da domani, inizieranno le immersioni per studiare il recupero del corpo, in parte ridotto a scheletro, e dell’auto. Alcuni dettagli, come segni di tamponamento e di comandi manomessi, potrebbero risultare visibili. E dare nuovi spunti”.

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