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    Bernabei (comitato tecnico scientifico): “Non discriminare per età, a casa fino a maggio”

    Dopo l'ordinanza da parte di Regione Lombardia di indossare mascherine protettive cittadini un signore anziano in bicicletta per il centro con mascherina a Milano, 5 aprile 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

    Il professor Roberto Bernabei, geriatra e membro della Commissione tecnico-scientifica della Protezione Civile, consiglia prudenza

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Apr. 2020 alle 07:53 Aggiornato il 15 Apr. 2020 alle 08:07

    Bernabei (comitato tecnico scientifico): “Non discriminare per età, a casa fino a maggio”

    “Non stiamo osservando una diminuzione della curva dei nuovi contagi tale da farci dare il via libera a più riaperture di quelle decise”. Il professor Roberto Bernabei, ordinario di geriatra della Cattolica e membro della commissione tecnico-scientifica della Protezione Civile, mette in guardia dai rischi chi vorrebbe riaprire prima di maggio per risollevare il paese dall’emergenza in cui il Coronavirus lo ha trascinato.

    “Dobbiamo restare ancora a casa, fino a maggio”, sostiene Bernabei in un’intervista a Repubblica. “Prima di allora ci sono una serie di ponti festivi che sarebbero più tentatori del diavolo”, sottolinea il geriatra, aggiungendo che il calo dei contagi non è ancora tale da consentire nuove riaperture. “È realistico utilizzare queste ulteriori due settimane di blocco per preparare un’uscita e per riemergere dal Coronavirus in base a considerazioni di scienza e buon senso”, spiega Bernabei. “Il virus è pericoloso anche perché è sconosciuto, è la prima volta che lo affrontiamo e non abbiamo chiari molti aspetti del suo modo di colpire”.

     

    Bernabei non è convinto dall’ipotesi di possibili riaperture dopo il Coronavirus con uscite “scaglionate” in base all’età. “No, ha senso semmai lasciare a casa quelli che avrebbero danno dall’uscita. È una differenza non da poco”, dice. “In generale l’età non deve essere un fatto discriminatorio, va affrontata con cognizione di causa. Ci può essere il sessantenne più scassato del novantenne. Se il più anziano è in buona salute perché bisogna tenerlo a casa?”.

    Meglio piuttosto un controllo più assiduo del medico di medicina generale per i soggetti che rischiano di più per il Covid-19. “Se una persona soffre di tre patologie, la cardiopatia ischemia, la fibrillazione atriale e il diabete, e magari ha più di 75 anni è a rischio. O si mura in casa o viene sorvegliato con grande attenzione due volte alla settimana dal suo medico di medicina generale. E può anche capitare che il dottore gli dica che alcuni giorni è meglio stare a casa e altri gli suggerisca una passeggiata di mezz’ora, perché in certe situazioni è come prendere una pillola”.

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