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    Al via il 44° Congresso Nazionale della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e Tessuti (SITO)

    Una foto del professor Ugo Boggi, presidente della SITO: Società Italiana Trapianti d'Organo
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 4 Ott. 2021 alle 15:37 Aggiornato il 4 Ott. 2021 alle 15:44

    È iniziato ieri (3 ottobre 2021) e si concluderà domani, martedì 5 ottobre 2021, all’Hotel Royal Continental di Napoli il 44° Congresso Nazionale della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e Tessuti (SITO).

    I maggiori esperti nazionali e internazionali della trapiantologia si stanno confrontando in questi giorni in un fitto calendario di sessioni plenarie, comunicazioni parallele e riunioni di studio. Va d’altro canto sottolieato che è la prima occasione di incontro in presenza dopo due anni e alla quale, oltre ai maggiori specialisti italiani, partecipano anche i più autorevoli esperti mondiali della materia.

    Dopo i saluti di benvenuto del Prof. Ugo Boggi, Presidente SITO e Professore ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Pisa, e del Prof. Paride De Rosa in rappresentanza di tutti i presidenti del congresso, nell’ambito della cerimonia inaugurale che si è tenuta ieri sera, la SITO e i presidenti del comitato organizzatore localehanno donato al Ministero della Cultura e, nello specifico, al Palazzo Reale di Napoli, alcuni defibrillatori ad alta tecnologia per completare i sistemi di sicurezza di questo importante sito archeologico.

    A questo proposito il presidente Paride De Rosa, Primario Chirurgo presso l’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sottolinea:« Siamo onorati che, in occasione del congresso, un’azienda abbia provveduto a donare due defibrillatori e la relativa e necessaria formazione per il personale di Palazzo Reale, in modo che un sito archeologico così importante sia anche provvisto di presidi rilevanti per la sicurezza». «Trovo importante sottolineare – continua il professor De Rosa – che per la prima volta il Congresso della SITO viene organizzato dall’intera comunità scientifica di una regione, rappresentando insieme sia il Centro Trapianti di rene di Salerno, sia quello dell’A.O.U .Federico II, quello per il trapianto di fegato del Cardarelli, sia del Centro Trapianti di cuore dell’A.O. Monaldi, sia del Centro di Immunologia dell’A.O.U. “L. Vanvitelli” di Napoli. Compartecipa, quindi, all’organizzazione del congresso l’intera rete tecnico-scientifica trapiantologica della Regione Campania».

    Cifra distintiva del congresso è il riconoscimento del contributo essenziale delle donne allo sviluppo della trapiantologia. Ieri infatti sono state premiate Luisa Belardinelli, la prima donna in Italia che, presso il Policlinico di Milano, ha eseguito un trapianto di rene; Elena Orsenigo dell’Istituto Scientifico San Raffaele d Milano, che è stata la prima donna italiana a eseguire un trapianto al pancreas; Sofia Martin Suarez del Policlinico Sant’Orsola IRCCS di Bologna, prima donna in Italia a eseguire un trapianto di cuore e Manuela Roncella dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa, prima donna a eseguire un trapianto di fegato nel nostro Paese.

    A proposito del ruolo delle donne nella trapiantologia, il presidente SITO Ugo Boggi ha dichiarato:« Oggi si parla di parità di genere in modo quasi obbligato e “burocratico”. Noi abbiamo invece scelto un ambito tipicamente maschile come la chirurgia dei trapianti per indagare il ruolo che vi ricoprono le donne e ne è emerso un notevole coinvolgimento che precede e va oltre il concetto di “parità di genere”. Abbiamo realizzato una survey insieme al Centro Nazionale Trapianti e l’Associazione WIS Italia (Women In Surgery)». «A questo sondaggio hanno risposto 95 centri trapianto – continua il professor Boggi, che precisa – si tratta di un numero elevato che conferma l’affidabilità dei dati ottenuti. È emerso, ad esempio, che fra i chirurghi di livello primariale, 1 su 5 è donna, ed è un risultato di grade rilevanza. Inoltre, in numero assoluto, sono ben 65 le donne che hanno eseguito trapianti da sole, mentre quelle che li eseguono attualmente in autonomia sono addirittura 44. Siamo insomma di fronte a un ruolo forte, decisivo, delle donne nella chirurgia dei trapianti».

    Massimo Cardillo, Direttore del Centro Nazionale Trapianti, sottolinea come il congresso rappresenti «un importante momento di confronto della comunità scientifica dei trapianti, in una rete che ha retto con solidità il devastante impatto della pandemia. L’Italia è stato il primo Paese al mondo a mettere a punto un protocollo per l’utilizzo per trapianto di organi da donatori Covid positivi in pazienti urgenti, dimostrando la sicurezza e l’efficacia di questa procedura. La collaborazione tra SITO e Centro Nazionale Trapianti – ha continuato Cardillo – è sempre stata ottimale, e lo sarà sempre più in futuro, per affrontare insieme le nuove sfide della ricerca e dell’assistenza al servizio dei pazienti e del Servizio sanitario nazionale»

    La donna è protagonista del congresso anche come paziente, tanto che nella cerimonia inaugurale il professor Pierfrancesco Veroux, dell’Università di Catania terrà una lettura sul primo trapianto di utero eseguito in Italia.

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