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    L’Ue ordina all’Italia di recuperare l’Ici non versata dalla Chiesa: “Era aiuto di Stato”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 3 Mar. 2023 alle 17:40

    L’Ue ordina all’Italia di recuperare l’Ici non versata dalla Chiesa: “Era aiuto di Stato”

    Le esenzioni fiscali sull’Ici, la vecchia imposta sugli immobili, rappresentano un aiuto di Stato. Lo ha ribadito la Commissione europea, che ha chiesto all’Italia di recuperare le somme non versate anche dalla Chiesa.

    “Gli enti che svolgono attività non economiche come quelle strettamente religiose, non saranno interessati dall’ordine” di recupero degli aiuti di Stato, ha detto oggi un portavoce della commissione. “Tuttavia quando tali attività hanno natura economica il fatto che siano svolte da enti non commerciali non preclude la disciplina degli aiuti di Stato”.

    La decisione riguarda le esenzioni dall’Imposta comunale sugli immobili (Ici) dal 2006 al 2011, di cui avrebbero beneficiato, in gran parte, immobili della Chiesa. Fa seguito a una sentenza della Corte di giustizia europea, che nel 2018 aveva parzialmente annullato una precedente decisione di Bruxelles. Questa dichiarava l’esenzione fiscale concessa dall’Italia incompatibile con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato, ma rinunciava al recupero, perché le banche dati fiscali e catastali non consentivano l’identificazione dei beneficiari. Secondo la Corte di Giustizia la Commissione europea avrebbe dovuto valutare se esistessero modalità alternative per il recupero, anche solo parziale, dell’aiuto. Oggi la commissione ha riconosciuto le difficoltà per le autorità italiane nell’identificare i beneficiari delle esenzioni, ma ha escluso che sia sufficiente per impedire un recupero almeno parziale. “L’Italia potrebbe utilizzare i dati delle dichiarazioni presentate ai sensi della nuova imposta sugli immobili e integrarli con altri metodi, comprese le autodichiarazioni”, suggerisce Bruxelles, secondo cui “il recupero non è richiesto quando gli aiuti sono concessi per attività non economiche o quando costituiscono aiuti ‘de minimis'”.

    “È incredibile che debbano ancora servire i richiami dell’Ue per procedere al recupero di risorse non versate all’erario ingiustamente e contro l’interesse pubblico”, ha commentato il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Servirebbe anche una modifica del Regolamento Imu che chiarisca una volta per tutte, senza lasciare zone grigie che gli immobili in cui si svolgono attività anche commerciali sono sottoposti all’imposta senza costringere i comuni a inseguire gli enti religiosi in interminabili contenziosi”, ha aggiunto l’ex leader dei Radicali, chiedendo che intanto, “il governo dia seguito alla decisione della Commissione”.

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