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    Dalla Giudice Paola Di Nicola a Erri De Luca fino alla Lav: il Comitato Scientifico di ReWriters si schiera dalla parte dei valori

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 5 Feb. 2022 alle 13:39 Aggiornato il 5 Feb. 2022 alle 13:41

    Con un Manifesto così impegnativo, il Movimento Culturale ReWriters non poteva non avere un Comitato Scientifico di altrettanto spessore. Invitati da Eugenia Romanelli, hanno appena aderito lo scrittore Erri De Luca, scelto per il format ReWriters Game-Changer per il mese di febbraio, la giudice cassazionista Paola Di Nicola, premiata più volte per l’impegno contro la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere, tra cui il Premio dell’Unione Europea Women Inspiring Europe e dell’European Institute For Gender Equality (EIGE), Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, i Fridays For Future, movimento ambientalista internazionale studentesco attivisti sulla prevenzione del riscaldamento globale e il cambiamento climatico, Vincenzo Miri, Presidente di Rete Lenford, associazione impegnata nella tutela legale dei diritti delle persone LGBTQI+, Silvia Peppoloni, founder di IAPG – International Association for Promoting Geoethics, tra maggiori esperti a livello internazionale di Geoetica e Francesca Vecchioni, founder di Diversity Lab, no-profit impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione in tutti i contesti chiave per l’impatto sociale: media, aziende, istituzioni, luoghi di lavoro.

    I singoli componenti avranno il compito di esprimere pareri, non vincolanti, sulle proposte di modifica del Manifesto e, in particolare, sulla rispondenza delle eventuali modifiche con i principi ispiratori del Manifesto stesso: “Volevo garantire questa carta di valori – spiega la giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli, founder del Progetto ReWriters – di cui sono prima firmataria con Ernesto Assante, e così tutti coloro che ci seguono, ci leggono o fanno attivismo con noi proprio in virtù di questo Manifesto”. Una garanzia doppia, dato che ReWriters, che è anche una testata giornalistica digitale “Fake News Free”, ha un secondo Comitato Scientifico, con il compito di verificare la coerenza tra il Manifesto ReWriters e i contenuti che vengono distribuiti.

    Oltre a Giovanna Melandri, Giancarlo Leone, Letizia Battaglia, Riccardo Magi, Lidia Ravera e gli altri che sono dentro fin dalla fondazione (giugno 2020), in questi giorni sono entrati anche Antonella Bundu, la prima donna nera ad essersi candidata a Sindaca di una grande città italiana, e Luca Trapanese, Assessore al Welfare a Napoli, primo caso in Italia di genitore omosessuale ad adottare una bambina disabile: “Aderisco al Comitato Scientifico – ha detto Trapanese – perché abbiamo bisogno di rieducare le persone alla diversità ed alla disabilità, di sdoganare la parola normalità partendo dalla certezza che nessuno può stabilire chi o cosa sia normale. Aderisco con il desiderio di raccontare di “imperfezione”, nel corpo, nella vita e nelle relazioni come una possibilità di visione ed interpretazione delle nostre aspettative”.

    Antonella Bundu, oggi Consigliera Comunale a Firenze, parla invece di rivoluzione culturale: “Aderisco al Comitato Scientifico per aprire a riflessioni sui cambiamenti nella società da un punto di vista differente. L’Italia e l’italianità percepita. Per scardinare vecchi stereotipi e nuovi ostacoli istituzionali. Per aiutare a portare avanti una rivoluzione culturale”. Una squadra che certamente dà autorevolezza all’impegno assunto da Romanelli e dalla sua testata sui temi del Manifesto: Giustizia intergenerazionale; Crisi climatica, sostenibilità, ecologia profonda, ecosofia; Antispecismo; Gender equity, antisessismo, contrasto alla violenza contro le donne, femminismi; Diversity, inclusion, equality; Diritti civili, diritti umani, diritti delle minoranze; Educazione affettiva, educazione interculturale; Pari opportunità, giustizia sociale; Antirazzismo, contrasto alle discriminazioni BIPOC; Contrasto all’abilismo e al bullismo; Queerness, diritti LGBTQI+, intersezionalità; Cultura bioetica; Ottica ageless, senza barriere anagrafiche; Linguaggi inclusivi, comunicazione non-violenta, etica dei media.

    “Sto aspettando risposte da un altro paio di persone di grande autorevolezza istituzionale – aggiunge Romanelli – e altre le ho in mente. Vorrei anche Drusilla Foer, in fondo è lei che, dopo aver partecipato al nostro ReWriters fest., ci ha regalato le parole con cui oggi ci definiamo: attivistə vocazionalə laicə”. Il nostro obiettivo, continua Romanelli, è costruire una rete tra le persone progressiste di questo paese, i visionari e le visionarie, coloro a cui non va più bene di vivere secondo queste regole e modelli ma, invece di protestare, si impegnano con progetti, idee, sono esempi di buone pratiche, agenti di cambiamento, leader di changemaking.

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