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    Chef Rubio attacca gli abitanti di Lampedusa: “Con i migranti fate soldi”

    Chef Rubio e il post su Instagram

    Un messaggio velenoso su Instagram. Le reazioni non si sono fatte attendere

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 16 Ago. 2019 alle 13:22 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:22

    Migranti, Chef Rubio attacca gli abitanti di Lampedusa

    Sui social, si sa, non si usano mezze misure per esprimere le critiche, e l’ultima conferma arriva da un velenoso post Instragram pubblicato nei giorni scorsi da Chef Rubio,un messaggio con il quale il noto chef si è scagliato contro gli abitanti di Lampedusa, accusandoli di aver fatto soldi grazie all’emergenza migranti.

    “Lampedusa – si legge nella didascalia che accompagna una foto del 4 agosto – prima del ‘problema migranti’ in quanti la cagavano?”. “Pochi”, è la risposta che si è dato Chef Rubio. Che poi ha continuato: “Prima del 3 ottobre 2013 in quanti c’erano venuti a farsi gli aperitivi e i bagnetti? Pochi. Prima delle ipocrite parate istituzionali, dei film e il conseguente aumento del turismo in quanti avevano fatto palate di soldi (in nero)? Pochi. E allora perché chi arriva dal mare viene messo lontano da tutto e da tutti in quel lager che chiamate Hotspot?”.

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    Il cuoco se la prende con i lampedusani per l’hotspot sull’isola e parla di loro “affari”. “Non dico – ha scritto ancora Chef Rubio nel post – che dovreste dargli la percentuale dei vostri guadagni o che dovete farvi i selfie con loro durante l’aperitivo a cui neanche sono invitati. Ma manco fare finta che non esista quella merda interrata al centro dell’isola nella quale per legge le persone in transito sarebbero libere d’entrare e uscire dal cancello principale (è un centro aperto) ma che per sadismo e per ricordargli lo status di ‘sgraditi ospiti’ costringete a uscire ed entrare da buchi ricavati dalle reti quasi fossero dei fuggitivi a tempo determinato. Per chi non lo sapesse, sono liberi di andare dove vogliono e possono farlo passando dall’entrata principale, visto che sono esseri umani come voi e non ratti. Se poi invece la vostra sensibilità e i vostri affari ritenente che possano risentire della presenza di persone come loro, allora mi sa che il problema è solo vostro”.

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    Le reazioni non si sono fatte attendere. Tra i commenti più apprezzati ci sono quelli di chi dice di frequentare l’isola da decenni. “Sono andata a Lampedusa per 11 anni consecutivamente e quello che lei ha scritto – è una delle risposte a Chef Rubio – è falso. Dalle sue affermazioni è chiaro che lei di Lampedusa non ne sa nulla e che l’unico che ha subito il fascino dell’ondata mediatica è proprio lei Chef Rubio che al pari di tanti parassiti che l’hanno preceduta è venuto a sfruttare la situazione”. Un altro utente ha postato: “”ire che a Lampedusa non ci andava nessuno prima del 2013 è una cagata. Io vado li tutte le sante estati dal lontano ’82. Ti assicuro che è da decenni che l’isola vive di turismo, con e senza migranti (o missili di Gaddafi)”.

    Ma non è mancato l’appoggio: “Frequentò Lampedusa dal 1997, è quello che dici non lo posso che confermare. Da sempre la cosa più importante per la maggior parte dei Lampedusa i è che ‘li turchi’ non di vedano e non entrino in collisione col business turistico che da una trentina di anni è la principale fonte di reddito”.

    Lampedusa resta in queste ore al centro dell’attenzione per la vicenda di Open Arms, nave della ong spagnola Proactiva Open Arms, ferma a qualche centinaio di metri dalla costa per la politica dei ‘porti chiusi’ del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ieri, giovedì 15 agosto, in una lettera aperta al ministro dell’Interno Matteo Salvini pubblicata su Facebook, il premier ha accusato il suo vice di “sleale collaborazione”. Al titolare del Viminale il presidente del Consiglio “agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo”, rimprovera “troppi strappi istituzionali”. Non solo: gli ha detto che “la politica non è potere ma responsabilità”, e che il tema dell’immigrazione non si riduce ai “porti chiusi”.

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