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    Caso Kata, l’accusa: “I genitori hanno nascosto informazioni importanti sul rapimento”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 6 Ago. 2023 alle 08:52

    Dopo l’arresto dello zio materno, ecco che i genitori della piccola Kata sono stati perquisiti nuovamente. La mamma e il papà della bambina scomparsa lo scorso 10 giugno dall’ex hotel Astor di Firenze, secondo quanto si apprende dagli inquirenti, avrebbero tenuto nascoste importanti informazioni sul caso di rapimento di loro figlia.

    Nella giornata di ieri, sono state sequestrate le memorie dei telefoni di Miguel Angel Ramon Chicllo e Katherine Alvarez, i genitori della bimba. Ma procediamo con ordine.

    Secondo quanto riferito da Il Corriere della Sera, la pista imboccata dagli investigatori, adesso, si fa più precisa. Dopo la perquisizione chiesta dai pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda nei confronti della coppia, sembrerebbe essere chiaro che la piccola è stata rapita a causa dei rapporti conflittuali che sono sfociati in asprecontese nell’ambito del racket delle stanze dell’ex hotel di via Maragliano, per le quali venivano richiesti dai 600 ai 700 euro al mese per poterci vivere.

    La scomparsa, si legge nel provvedimento emesso per la perquisizione, è «maturata all’interno dei rapporti conflittuali che sono sfociati in aspre contese nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor».

    Il sequestro dei cellulari dei genitori è maturato proprio in questo contesto: gli investigatori vogliono capire se ci siano informazioni utili a riguardo che possano delineare nuovi dettagli anche sulla scomparsa di Kataleya.

    Mail, messaggi o chat utili alle ricerche. Il pesantissimo dubbio, citato nello stesso decreto di perquisizione, è che la mamma e il papà di Kata possano aver ricevuto da qualcuno importanti informazioni sul rapimento, ma abbiano preferito non riferirle durante gli interrogatori. Il motivo? La mamma di Kata non ha mai fatto riferimenti agli aneddoti di pestaggi e minacce che sempre più spesso animavano l’ex hotel in cui viveva insieme alla figlia e al fratello, mentre il marito si trovava nel carcere di Sollicciano.

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