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    Caso Cucchi, Carabinieri, Viminale e ministero della Difesa chiedono di essere parte civile

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 21 Mag. 2019 alle 20:23

    CASO CUCCHI – Una svolta nel caso di Stefano Cucchi: nel corso dell’udienza preliminare di oggi a Roma, l’Arma dei carabinieri e il ministero della Difesa hanno presentato istanza di costituzione di parte civile.

    Poco dopo una simile richiesta è stata avanzata anche da Palazzo Chigi e dal ministero dell’Interno, che nell’atto depositato oggi dall’Avvocatura generale dello Stato, a chiedere la costituzione di parte lesa sono “per la presidenza del Consiglio dei Ministri – il Ministero della Difesa – Comando Generale dell’Arma – Il Ministero dell’Interno – in persona rispettivamente del consiglio dei ministri e dei ministri pro tempore, rappresentati dall’Avvocatura generale dello Stato”.

    L’udienza preliminare vede coinvolti otto carabinieri, tra cui anche ufficiali, con l’accusa di depistaggio sul caso del giovane geometra romano, morto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare.

    Caso Stefano Cucchi, la ricostruzione della storia

    Caso Cucchi | La motivazione di Salvini

    “Le forze dell’ordine sono un esempio di professionalità e dedizione che ci fa essere orgogliosi: per colpa di poche mele marce non possiamo accettare che vengano infangate tutte le divise. È questo che ha motivato la costituzione di parte civile del Viminale nel processo Cucchi: mi auguro finiscano gli attacchi e le insinuazioni contro tutte le donne e gli uomini che tutti i giorni vigilano sulla sicurezza degli italiani”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini motivando la decisione di costituirsi parte civile.

    Caso Cucchi | Carabinieri e ministero della Difesa chiedono di essere parti civili

    Il Gup si è riservato di decidere. A presentare istanza è stata anche la famiglia Cucchi, l’appuntato Riccardo Casamassima, gli agenti di polizia penitenziaria, il Sindacato dei Militari e Cittadinanzattiva.

    Caso Cucchi | Ilaria Cucchi: “L’Arma si riavvicina ai cittadini”

    “Il fatto che l’Arma abbia chiesto di costituirsi parte civile – ha dichiarato Ilaria Cucchi, sorella di Stefano -, nel procedimento che vede coinvolti otto carabinieri per i depistaggi sul caso della morte di mio fratello, è una fatto senza precedenti. La dedico a tutti coloro che continuano ad insinuare che la famiglia Cucchi è contro l’Arma e viceversa. Questo è un momento di riavvicinamento tra cittadini e istituzioni”.

    “In vicende come la nostra – ha aggiunto – troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest’aula per la prima volta un sindacato – ha aggiunto Ilaria Cucchi riferendosi all’istanza di costituzione di parte civile da parte del sindacato dei Militari – si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Gianni Tonelli”. Tonelli è l’ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega, che denunciò Ilaria Cucchi per diffamazione.

    Caso Cucchi | L’appuntato Casamassima: “Me la stano facendo pagare”

    Casamassima, che con le sue dichiarazioni fece riaprire il caso della morte di Cucchi ha dichiarato: “Me la stanno facendo pagare in ogni modo da anni per aver parlato e anche la recente vicenda che mi vede indagato per spaccio di droga ne è la dimostrazione”.

    La Procura di Roma ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio nei confronti dell’appuntato e di sua moglie, accusati di spaccio di droga.

    “Durante le perquisizioni non è mai stato trovato nulla e nelle intercettazioni che ci tirano in ballo è stato detto di tutto, perfino che avrei partecipato ad assalti a portavalori. Assurdo. E’ per questo che ne uscirò pulito, sono sereno”. Infine, sulla vicenda Cucchi e al procedimento sui depistaggi, Casamassima ha commentato: “La richiesta di costituzione di parte civile da parte dell’Arma è una farsa”.

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