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    Caso Alpi, gip Roma: “No ad archiviazione”. Partono nuove indagini

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 4 Ott. 2019 alle 14:04 Aggiornato il 4 Ott. 2019 alle 16:57

    Caso Alpi, gip Roma: “No ad archiviazione, partono nuove indagini”

    C’è una svolta per il caso Alpi: il gip di Roma Andrea Fanelli ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm della Capitale, Elisabetta Ceniccola, dell’indagine relativa all’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Il giudice ha inoltre disposto nuove indagini.

    Contro l’archiviazione si erano espressi i familiari della giornalista oltre Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti difesi dall’avvocato, Giulio Vasaturo.

    Il giudice, accogliendo in buona parte le istanze presentate dalle parti offese, ha disposto nuove indagini da completare entro 180 giorni da oggi.

    Si tratta della seconda volta che la richiesta di archiviazione viene respinta dal gip della Capitale che, in questo caso, ha disposto che venga ascoltato il direttore dell’Aisi al fine di verificare la “persistenza del segreto” sull’identità dell’informatore di cui si fa riferimento in una nota del Sisde del 1997.

    Il giudice, inoltre, ha chiesto alla procura accertamenti in relazione al ritardo con cui è stata trasmessa, nell’aprile del 2018, da Firenze la trascrizione di una intercettazione tra due cittadini somali in cui i due parlando di quanto avvenuto a Mogadiscio affermano che Ilaria “è stata uccisa dagli italiani”.

    Infine, il gip ha disposto di acquisire atti relativi al fascicolo di indagine sulla morte del giornalista Mauro Rostagno, ucciso dalla mafia nel 1988.

    Il caso Ilaria Alpi: 25 anni senza verità

    La giornalista del Rai Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin vengono assassinati in un’esecuzione avvenuta a Mogadiscio il 20 marzo 1994. I due inviati si trovano in Somalia per seguire il rientro del contingente italiano, un paese alle prese con una guerra civile che vede contrapporsi il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid.

    Il 20 marzo 1994 Ilaria e Miran rientrano da un viaggio a Bosaso. Nei pressi dell’hotel Amana, la Toyota a bordo della quale stanno viaggiando viene inseguita da una Land rover blu con a bordo diversi uomini armati, che taglia loro la strada. I killer scendono e sparano da una distanza ravvicinata, uccidendo i due giornalisti in una vera e propria esecuzione.

    Negli anni si è tentato di accreditare la tesi dell’incidentalità della morte di Ilaria e Miran, ma le modalità della loro esecuzione – ormai accertate – non lasciano dubbi sul fatto che sia stato un omicidio volonta­rio e accuratamente organizzato.

    Nonostante siano trascorsi 25 anni e siano state formate diverse commissioni d’inchiesta, sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non è ancora stata fatta chiarezza e non si conoscono ancora i nomi degli assalitori.

    Il no all’archiviazione potrebbe essere un punto di svolta per la ricerca della verità.

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