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    Carabiniere uccide il suo comandante e si barrica in caserma: liberati all’alba gli ostaggi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 28 Ott. 2022 alle 08:41 Aggiornato il 28 Ott. 2022 alle 08:41

    Si è concluso con un blitz dei reparti speciali del Carabinieri la notte di negoziazioni nella caserma di Asso, dove ieri sera Antonio Milia, brigadiere, ha ucciso il comandante Doriano Furceri sparandogli. Dopo aver commesso l’omicidio, l’uomo – sposato e con tre figlie – si è barricato nella struttura, nascondendosi dietro una porta blindata. È stato necessario l’intervento delle forze speciali per farlo arrendere: ha consegnato la pistola ai colleghi, uscendone illeso. Ferito uno dei carabinieri intervenuti. Sono stati liberati tutti gli ostaggi, una donna carabiniere che era in una camerata e le famiglie degli altri militari, che si trovavano a distanza dall’assalitore, negli alloggi di servizio.

    Alcuni testimoni hanno sentito Milia gridare “l’ho ammazzato”, riferito a Furceri. Almeno tre colpi sono stati esplosi. Il brigadiere era stato ricoverato lo scorso gennaio nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Anna a San Fermo della Battaglia, nel Comasco, per problemi psicologici: aveva annunciato di voler commettere atti di autolesionismo, era stato posto in convalescenza per diversi mesi, ed era tornato in servizio lo scorso 18 ottobre. Una commissione medico ospedaliera lo aveva giudicato idoneo al servizio senza limitazioni di mansioni: poteva quindi portare con sé la pistola di ordinanza con la quale ha ucciso il suo comandante.

    Nella caserma di Asso, invece, Furceri, ci era arrivato a febbraio, dopo 17 anni trascorsi da comandante a Bellano, sul lago di Como. Trasferito perché in città erano comparse diverse ingiurie ed insulti sui muri per alcune sue presunte relazioni amorose con donne sposate. Anche lui aveva una moglie e tre figli. Aveva confidato mesi fa al Corriere tutto il suo sconcerto per la vicenda: “Non è vero niente — aveva assicurato — vedrò se procedere per diffamazione contro ignoti. Non la vendetta di mariti gelosi, ma solo il tentativo di farmi cacciare via da parte di qualcuno che ce l’ha con me. Non riesco a immaginare di chi possa trattarsi: non ho mai avuto screzi con nessuno”.

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