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    Carnevale, vestono il bambino come un ebreo torturato dai nazisti: bufera su una famiglia di Napoli

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 27 Feb. 2019 alle 21:39 Aggiornato il 2 Mar. 2019 alle 12:43

    CARNEVALE BAMBINO PIGIAMA RIGHE – Scegliere la maschera più bella per il proprio bambino, in occasione del Carnevale, a volte richiede impegno. E quello messo da una famiglia originaria di Napoli è stato, a detta di molti, davvero eccessivo. Il costume scelto per un bimbo, infatti, è stato un pigiama a righe: lo stesso del bambino vittima della Shoah e protagonista del libro (e del film) che porta lo stesso nome.

    “Troviamo fuori luogo e di pessimo gusto che un dramma come la deportazione nei campi di sterminio nazisti possa diventare spunto per un travestimento di Carnevale”, hanno dichiarato a proposito della vicenda Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, rispettivamente consigliere regionale della Campania e conduttore di Radio Marte.

    I due hanno aggiunto: “Possiamo affermare senza ombra di dubbio che vince il premio come peggiore maschera. Il piccolo, ovviamente, non ha nessuna colpa. La responsabilità di questa bruttissima immagine è dei genitori”.

    Borrelli e Simioli, appoggiati da una buona parte dei social, hanno trovato di pessimo gusto la scelta della maschera: “È inconcepibile la leggerezza con cui alcune persone affrontano la trattazione di uno dei punti più bui della storia”. “La reazione della madre, tra l’altro, risulta particolarmente inquietante. Invece di comprendere l’errore, si lascia andare a una filippica contro la mancanza di ironia e parla senza alcuna vergogna di ‘caricatura alle vittime dell’Olocausto’. Ma come si può sorridere della Shoah e trasformarla in una macabra carnevalata?”, hanno affermato Borrelli e Simioli sul caso.

    LEGGI ANCHE: Cambiamo la Giornata della Memoria: oggi il ricordo della Shoah è diventato troppo banale

    Cos’è la Giornata della Memoria

    La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale che viene celebrata ogni anno il 27 gennaio al fine di commemorare le vittime dell’Olocausto.

    Tale importante ricorrenza è stata stabilita il 1° novembre 2005 nel corso della 42° riunione plenaria dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 60/7. La riunione ha fatto seguito a una sessione speciale che si era invece tenuta il 24 gennaio 2005, giorno in cui la stessa Assemblea celebrava il 60esimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento e, di conseguenza, la fine della Shoah.

    Perché è stato scelto proprio il 27 gennaio? Questa data è particolarmente significativa perché il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, le quali marciavano in direzione della Germania impegnate nell’offensiva Vistola-Oder, entrarono ad Auschwitz per liberarla.

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