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    Calo demografico, ecco il piano del Governo: 1,5 miliardi per “welfare aziendale” e nuovo congedo parentale

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 11 Apr. 2023 alle 12:46

    Governo a lavoro per rilanciare la natalità e il sostegno alle famiglie con figli, anche di fronte al calo demografico italiano culminato nel 2022 nel record negativo di appena 392mila nuove nascite. La legge di Bilancio ha già stanziato 1,5 miliardi di euro per diverse misure come l’implementazione di consultori e welfare aziendale, oltre al bollino rosa per le imprese che rispettano la parità di genere, ad esempio non penalizzando carriera e occupazione delle donne e delle mamme. Tra gli obiettivi c’è anche quello di arrivare entro la legislatura a potenziare l’assegno unico per i figli rendendolo universale, ovvero farne un diritto sganciato dal reddito dei genitori e dunque dall’Isee.

    “La lotta all’emergenza demografica è una priorità assoluta”. Non usa giri di parole la ministra della Famiglia Eugenia Roccella che, sulle pagine del Messaggero, ha sottolineato l’importanza della questione familiare. “Abbiamo iniziato ad occuparcene dal primo giorno e continueremo a farlo con determinazione”, ha sottolineato la ministra.

    Serviranno adeguate coperture finanziarie e per questo anche la modifica del Reddito di cittadinanza sarà orientata sulla “dimensione” della famiglia. Uno degli interventi più celeri del governo è stato sugli importi base dell’assegno, che partono da 175 euro al mese e poi decrescono fino ad arrivare a 50 euro per quelli che superano la soglia dei 40 mila euro Isee oppure non presentano l’attestazione. Queste somme sono state incrementate del 50% per i figli di età inferiore a un anno: dunque l’importo più alto è salito da 175 a 262 euro mensili

    Va aggiunto, inoltre, come il governo si sia già mosso anche in materia di congedo, varando un ulteriore mese di congedo parentale retribuito all’80 per cento dello stipendio e sfruttabile alternativamente dalla madre o dal padre del neonato. Nella delega fiscale approvata dall’esecutivo è stato inoltre inserito il “criterio familiare” per ricalibrare il Reddito di cittadinanza che sarà via via tolto alle persone ritenute abili al lavoro ma rimarrà invece per chi ha figli minori da mantenere, e sarà più cospicuo per i nuclei familiari numerosi verso i quali, secondo la ministra Roccella, c’ è sempre stata una “costante disattenzione politica”.

    Per quanto riguarda la sollecitazione alle imprese a realizzare la parità di genere, finora – in base ai dati resi noti dalla ministra nell’audizione del 4 aprile scorso sulle linee programmatiche del suo ministero davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali – sono 264 le imprese certificate che hanno ottenuto il bollino rosa.

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