Dramma all’aeroporto Orio al Serio di Bergamo. Un uomo è morto risucchiato dal motore di un aereo in partenza. Non è ancora nota l’identità della vittima, ma secondo le prime informazioni non si tratta né di un addetto dello scalo né di un passeggero.
La tragedia si è consumata intorno alle 10 del mattino di oggi, martedì 8 luglio. La società che gestisce l’aeroporto, la Sacbo, ha immediatamente sospeso tutti i voli, motivando lo stop con “un inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio, le cui cause sono in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine”. Dopo circa due ore, intorno a mezzogiorno, il traffico è ripreso regolarmente.
LEGGI ANCHE: Chi era Marta Severin, la sommelier morta nel crollo del tetto del ristorante stellato a Terracina
Secondo quanto riferisce la testata locale Bergamo News, l’uomo avrebbe fatto irruzione nello scalo e forzato una delle porte di sicurezza presenti nella zona consegna bagagli, poi sarebbe si sarebbe diretto correndo verso gli aeromobili, finché uno di questi, in fase di rullaggio, lo ha risucchiato. Si tratta di un Airbus A319 della compagnia Volotea che stava per decollare con destinazione Oviedo, in Spagna.
Sono in corso gli accertamenti della Polizia per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco.
Bergamo News riporta anche che le forze dell’ordine stanno presidiando un’auto apparentemente abbandonata nel parcheggio interno dello scalo, nella zona in cui sostano gli autobus, ma non è ancora accertato che si tratti della vettura utilizzata dall’uomo per arrivare sul posto.
Secondo fonti aeroportuali, l’individuo è entrato con la sua auto contromano in una delle rotonde dell’aeroporto, dopodiché avrebbe abbandonato l’auto e sarebbe sceso, iniziando a a correre: dopo aver fatto ingresso nell’area degli Arrivi, avrebbe spinto una porta di sicurezza che andava direttamente in pista dirigendosi verso gli aerei in partenza. L’uomo sarebbe riuscito a evitare di essere fermato per tempo da tre poliziotti che lo inseguivano.
Leggi l'articolo originale su TPI.it