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    Benzinai, confermata la protesta: il 25 e il 26 gennaio distributori chiusi

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 22 Gen. 2023 alle 16:29

    Benzinai, confermata la protesta: il 25 e il 26 gennaio distributori chiusi

    “Era e resta confermata” la protesta dei benzinai per il 25 e 26 gennaio. Le associazioni di categoria hanno replicato così al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che in mattinata ha lanciato un appello a revocare la serrata, che si estenderà anche ai self service.

    “Le dichiarazioni di questa mattina del ministro Urso sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il governo in questa vicenda”, hanno dichiarato in una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, in risposta alle dichiarazioni di Urso che “rischiano seriamente di chiudere ogni residua possibilità di concludere positivamente la vertenza in atto”.

    “Intervenga Palazzo Chigi e dia un segnale sull’intera vertenza”, hanno chiesto le associazioni che contestano l’imposizione dell’obbigo di esporre un cartello con i prezzi medi del carburante.

    “È una decisione che danneggia i cittadini”, aveva affermato oggi Urso, intervenuto alla trasmissione “Il caffè della domenica” su Radio24. “C’è un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finché non ci sara’ un riordino del settore”, ha assicurato il ministro, parlando di “zone d’ombra che danneggiano coloro che lavorano in piena onesta’”, la stragrande maggioranza dei gestori.

    “L’esposizione del cartellone aiuterà i consumatori a scegliere”, ha ribadito Urso, difendendo la misura più contestata dalle imprese “così come l’App gratuita che verra’ creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina più conveniente”.

    Riguardo le accise, il ministro ha riaffermato che quella di non riproporre il taglio è stata “una scelta ben precisa del governo”. “La riduzione delle accise è stata fatta in un momento straordinario e a tempo, ma ha portato beneficio soprattutto ai più abbienti. Noi abbiamo invece deciso di destinare le risorse a disposizione per i meno abbienti, alle imprese e alle famiglie, soprattutto quelle piu’ numerose”.

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