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    Novara, così hanno ucciso il piccolo Leonardo: “Morto in 30 minuti per un’emorragia. Violenza disumana”

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 25 Mag. 2019 alle 16:11

    Bambino ucciso Novara | Il bambino di quasi due anni morto giovedì all’arrivo all’ospedale di Novara, Leonardo, è stato vittima di una “violenza inaudita, non degna di un essere umano”. A dirlo è il procuratore di Novara, Marilinda Mineccia.

    Per l’omicidio del bambino sono stati fermati la madre, Gaia Russo, 22 anni, e il suo compagno, Nicholas Musi, 23 anni. L’accusa nei loro confronti è di omicidio volontario pluriaggravato.

    L’uomo si trova nel carcere di Novara mentre la donna, incinta, è ai domiciliari.

    Il fermo è arrivato nella notte tra venerdì e sabato, dopo che il nome della giovane madre e del compagno erano già stati iscritti nel registro degli indagati.

    Ai soccorritori del 118 la donna aveva parlato di una caduta dal lettino, ma questa versione non ha convinto sin dall’inizio gli inquirenti.

    Tuttavia i magistrati hanno atteso l’esito dell’autopsia per far scattare il fermo.

    Gli esami hanno confermato che le lesioni erano incompatibili con l’ipotesi di un incidente domestico.

    Il bambino era già stato portato al pronto soccorso lo scorso aprile. “È stato morsicato da un cane”, avevano detto ai medici i due. Il referto non aveva confermato pienamente la versione, ma non erano stati riscontrati segni evidenti di maltrattamenti.

    Bambino ucciso a Novara, la procura: “Corpo martoriato”

    Il corpo del piccolo Leonardo era “martoriato con lesioni multiple”, come ha dichiarato il procuratore Marilinda Mineccia.

    “È un omicidio avvenuto in un quadro di maltrattamenti pregressi”, aggiunge nel corso di una conferenza stampa con il questore di Novara, Rosanna Lavezzaro.

    A provocare la morte del bambino, secondo l’autopsia, è stato un violento colpo all’addome, con conseguente emorragia al fegato.

    Il bambino è morto in meno di mezzora.

    Sul corpicino, il medico legale ha riscontrato ecchimosi e lesioni in diverse parti del corpo, che risalirebbero alla mattina stessa del decesso. Erano presenti sul capo, sul torace, sulla schiena, persino sui genitali.

    Bambino ucciso a Novara, il compagno della madre aveva assunto cocaina

    Nicholas Musi, il 23enne arrestato con la compagna Gaia Russo per l’omicidio del figlio della donna, Leonardo, aveva assunto cocaina. A rivelarlo sono le indagini della procura di Novara.

    “Non possiamo però dire – precisa il pm Ciro Caramore, titolare dell’inchiesta – se fosse sotto l’effetto degli stupefacenti quando il bambino è stato ucciso”.

    Musi era ben noto alle forze dell’ordine per vicende di lesioni, maltrattamenti, violenza sessuale. A Biella, dove risiedeva fino a gennaio, c’era una richiesta di sorveglianza speciale nei suoi confronti.

    “Mi ha detto che aveva la ‘coscienza pulita’, che col senno di poi mi sembra alquanto agghiacciante”, rivela il pm Ciro Caramore, che ha coordinato le indagini della squadra mobile della questura di Novara.

    Portati in procura per essere interrogati, sia l’uomo sia la compagna si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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