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    Abusa di una bambina di 8 anni nel bagno del suo negozio, 36enne arrestato a Parma

    L'indagato è stato posto agli arresti domiciliari

    A dicembre la bambina ha trovato il coraggio di denunciare le violenze. L'indagato è stato posto agli arresti domiciliari

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 12 Mar. 2019 alle 18:52 Aggiornato il 12 Mar. 2019 alle 18:56

    Stuprata a otto anni nel bagno di un negozio. La storia drammatica arriva da Parma, protagonista è una bimba di origini nigeriane, finita nelle mani di un connazionale di 37 anni, residente nel quartiere popolare di Oltretorrente. L’uomo, proprietario del negozio, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su minore.

    A far partire le indagini è stata la madre della bambina che si è recata dai carabinieri e ha denunciato lo stupro. Sia la madre che la bambina conoscevano bene l’uomo. La donna, infatti, era legata al 37enne per motivi di lavoro. La piccola spesso passava in negozio e si fidava di quell’uomo.

    E proprio approfittando di quella fiducia, il 37enne ha potuto compiere gli atti di violenza nei confronti della bambina. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, la piccola sarebbe stata violentata tre volte. Gli abusi sessuali si sarebbero consumati sempre nel bagno del locale dell’uomo.

    A raccontare le violenze sarebbe stata la stessa bambina che, vinta la paura, è riuscita a confessare alla madre quanto accadeva nel bagno dell’esercizio commerciale del 37enne.

    “In modo inequivocabile” la piccola ha raccontato agli inquirenti le violenze subite da quell’uomo. La bambina di otto anni ha esposto per filo e per segno quanto avveniva nel locale, all’insaputa della madre e lontano dagli occhi dei clienti.

    Sempre secondo quanto emerso dalle indagini, il 37enne avrebbe in più occasioni minacciato la bambina, ottenendo così dalla piccola il silenzio. Non avrebbe dovuto raccontare nulla di quello che succedeva in quel bagno a nessuno, neppure alla madre.

    Le indagini rivelano che gli abusi sessuali sarebbero stati “compiuti improvvisamente all’insaputa della minore, in modo da poterne prevenire la manifestazione di dissenso e comunque ha continuato a compiere atti sessuali anche a fronte del dissenso manifestato dalla bambina”.

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