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    L’autopsia su Giulia Tramontano: “Avvelenata da mesi. Presenza di topicida nel sangue e nel feto”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Ago. 2023 alle 21:11 Aggiornato il 30 Ago. 2023 alle 21:18

    L’autopsia su Giulia Tramontano: “Avvelenata da mesi. Presenza di topicida nel sangue e nel feto”

    Prima ancora di ucciderla con 37 coltellate, Alessandro Impagnatiello aveva tentato per mesi di avvelenare la compagna incinta. È quanto risulta dalla consulenza autoptica depositata oggi alla Procura di Milano che ha rivelato la presenza del veleno per topi sia nel “feto” che nel “sangue” di Giulia Tramontano, con un “incremento” della somministrazione nel mese e mezzo che ha preceduto l’omicidio, avvenuto il 27 maggio scorso a Senago, in provincia di Milano. Dall’autopsia è inoltre emerso che la 29enne non è morta sul colpo.

    La volontà di avvelenare la compagna sarebbe confermata anche da alcune ricerche fatte da Impagnatiello. “Quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona?”, la domanda fatta al motore di ricerca lo scorso gennaio.

    Il 30enne, già padre di un bambino avuto da una relazione precedente, si trova attualmente nel carcere milanese di San Vittore. Giulia Tramontano aveva scoperto che il compagno conduceva una relazione parallela con una collega, rimasta anche lei incinta del barman. La 23enne, che aveva poi deciso di abortire, aveva incontrato la vittima poco prima dell’omicidio, decidendo entrambe di tagliare ogni rapporto con l’uomo. Inizialmente Impagnatiello aveva tentato di nascondere il cadavere della giovane donna, denunciandone la scomparsa. Poi aveva confessato, escludendo però di aver premeditato l’omicidio.

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