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    AstraZeneca, Luca Pani: “Mix vaccinale approvato dall’Aifa? Inspiegabile e incomprensibile”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 16 Giu. 2021 alle 10:37 Aggiornato il 16 Giu. 2021 alle 14:45

    “Non ci si capisce più niente, meno il fatto che una pezza sopra l’altra hanno trasformato la saga AstraZeneca in un mostro figlio della paranoia e dell’avversione alla responsabilità”: così sul Foglio l’ex direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani, dopo il via libera dell’ente regolatore al richiamo del vaccino con un siero diverso da AstraZeneca per gli under 60 che hanno effettuato la prima dose con il rimedio anglo-svedese.

    Secondo Pani siamo di fronte ad una perdita di credibilità da parte delle agenzie regolatorie: mentre l’Aifa ha approvato il cambio di rotta sulla scia delle polemiche esplose dopo la morta della 18enne Camilla Canepa – che si era vaccinata con AstraZeneca volontariamente in occasione di un Open Day regionale –  l’Ema non ha cambiato posizione sul vaccino a vettore virale. Per l’Agenzia europea del Farmaco può essere somministrato a tutte le fasce di età a partire dai 18 anni.

    “Il danno più preoccupante è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali che dovrebbero promuove e proteggere la salute umana grazie all’uso corretto dei prodotti farmaceutici. La nostra Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che il giorno dopo l’annuncio dell’Ema, ha approvato invece in tutta fretta un protocollo di vaccinazione mista (AstraZeneca prima e vaccini mRna poi) per i cittadini con meno di sessant’anni. Il comunicato e la decisione della Cts dell’Aifa sono inspiegabili e incomprensibili pur con tutta la buona volontà di immedesimarsi nei ragionamenti di una Commissione di cui ho fatto parte per un quinquennio”, ha scritto Pani, alla guida dell’Aifa dal 2011 al 2016.

    Ma dal Cts difendono la decisione di sospendere la somministrazione ai minori di 60 anni e procedere al mix di vaccini. Dalle colonne del Corriere della Sera l’immunologo Sergio Abrignani afferma di essere soddisfatto perché probabilmente questi suggerimenti “eviteranno almeno una quindicina di trombosi da vaccino considerando che le dosi sarebbero andate a una decina di milioni di persone”.

    “Il mix per i vaccini anti-Covid prima che in Italia è stato approvato in Germania, Canada, Francia, Svezia, Spagna, Norvegia e Finlandia. Le evidenze di sicurezza ed efficacia sono state riaffermate da studi che riportano i dati raccolti su diverse centinaia di persone. Confermano quello che ci aspettavamo e cioè che il mix è più potente a parità di sicurezza”, scrive Abrignani.  Il quale, sempre sul Corriere, ha lanciato una proposta: rendere il vaccino obbligatorio per gli adulti ed evitare che milioni di italiani ancora scettici sui vaccini – circa il 17 per cento secondo recenti stime – rallentino la campagna, permettendo al virus di continuare a circolare.

     

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