Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    “Era ubriaca e ha lasciato la porta del bagno socchiusa: un invito a osare”. Assolto in appello 20enne condannato per stupro

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 7 Lug. 2022 alle 10:15

    La Corte d’Appello di Torino ha ribaltato la decisione del gup su un caso di violenza sessuale risalente al 2019, quando due amici di 20 anni si ritrovarono nel bagno di un locale e lui – che sperava nell’inizio di una relazione nonostante le resistenze di lei – avrebbe secondo l’accusa forzato il rapporto sessuale. Per i giudici “non si può affatto escludere che al ragazzo, la giovane abbia dato delle speranze, facendosi accompagnare in bagno, facendosi sporgere i fazzoletti, tenendo la porta socchiusa, aperture lette certamente dall’imputato come un invito a osare. Invito che l’uomo non si fece ripetere, ma che poi la ragazza non seppe gestire, poiché un po’ sbronza e assalita dal panico”.

    Dunque il responsabile, condannato in primo grado a due anni, è stato assolto in secondo grado. Ora il sostituto procuratore generale Nicoletta Quaglino impugnerà la sentenza d’Appello in cassazione.  “L’unico dato indicativo del presunto abuso potrebbe essere considerato la cerniera rotta, ma l’uomo non ha negato di aver aperto i pantaloni della giovane, ragione per cui nulla può escludere che sull’esaltazione del momento, la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura”, si legge ancora nella sentenza della Corte d’Appello, che ribalta quanto rinvenuto dal gup, e cioè che il racconto della giovane era stato preciso e la zip strappata era un elemento a sostegno della sua ricostruzione dei fatti, i quali indicavano “senza alcun dubbio”, un caso di stupro.

    Ma “il fatto non può essere inteso come inequivocabilmente deponente in senso accusatorio dalla Procura generale”, che aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. La 20enne “Fece insorgere l’idea che fosse l’occasione propizia”, secondo i giudici d’Appello. “Al momento dei fatti la ragazza era alterata per un uso smodato di alcol” ed “è quindi altamente probabile che non fosse pienamente in sé quando richiese di accedere al bagno, provocò l’avvicinamento del giovane che invero la stava attendendo dietro la porta, custodendo la sua borsetta: non solo, ma si trattenne in bagno, senza chiudere la porta, così da fare insorgere nell’uomo l’idea che questa fosse l’occasione propizia che la giovane gli stesse offrendo. Occasione che non si fece sfuggire”, riporta il Corriere di Torino.

    I due ragazzi, appena conosciuti, si erano scambiati qualche bacio, ma il rapporto era continuato come una semplice amicizia e secondo l’avvocato Elisa Civallero, che difende la 20enne, lei era stata perentoria. “La ragazza ci teneva a chiarire con l’amico che il bacio scambiato al loro precedente incontro era da intendersi come un fatto episodico, in quando lei non aveva alcuna intenzione di iniziare una relazione sentimentale”, ha precisato il gup. “Il ragazzo le aveva detto di avere un debole per lei, sicché non avrebbe perso le speranze e sarebbe stato disponibile a iniziare un rapporto sentimentale non appena lei l’avesse voluto”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version