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    Assago, il killer: “Invidiavo tutte quelle persone felici”. Carrefour ritira i coltelli dai suoi supermercati: “Rischio emulazione”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 28 Ott. 2022 alle 11:31

    Dopo i drammatici fatti di ieri sera, Carrefour ha deciso di ritirare i coltelli da tutti i suoi supermercati in Italia. Come saprete, un 46enne con gravi problemi psichici, Andrea Tombolini, ha accoltellato sei persone, causando una vittima, all’interno del centro commerciale di Assago, alle porte di Milano. Il killer ha usato un coltello preso da uno scaffale del Carrefour, con il quale ha ucciso Luis Fernando Ruggieri, un boliviano di 47 anni, dipendente del colosso francese della grande distribuzione. L’uomo è morto durante la corsa in ambulanza per raggiungere l’ospedale. Tra le cinque persone che invece risultano ferite anche il calciatore del Monza Pablo Marì, il quale non è in pericolo di vita e sarà sottoposto oggi a un intervento chirurgico. A fermare l’aggressore è stato un altro uomo di sport, l’ex calciatore di Bologna, Inter e Napoli Massimo Tarantino che lo ha disarmato.

    Per scongiurare eventuali propositi emulativi in persone parimenti disturbate psicologicamente, da questa mattina i vertici di Carrefour  stanno dando indicazione a tutti i propri centri commerciali in Italia di sostituire l’attuale sistemazione degli scaffali in modo che i coltelli in vendita non siano liberamente afferrabili dai consumatori ma, come già avviene in altri supermercati, siano equiparati agli altri tipi di merce che mantengono con lo scaffale un vincolo (come un cordino, una molla, una catenella) da rimuovere per avere la disponibilità fisica dell’oggetto.

    Andrea Tombolini, l’aggressore, è stato arrestato per omicidio e tentato omicidio plurimo. L’uomo, nato a Milano e incensurato, vive con il padre, la madre e la sorella. Disoccupato, inquirenti e investigatori lo descrivono come una persona sola, con gravi problemi psichici, che era solito girare per la città in bicicletta. Da un anno era in cura per una forte depressione. “Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia”, ha detto il killer al pm di Milano Paolo Storari che lo ha arrestato. Nelle prossime ore il magistrato inoltrerà la richiesta di convalida dell’arresto del 46enne, che era in cura per problemi mentali, e si trova ora piantonato all’ospedale San Paolo nel reparto di Psichiatria.

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