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    Appalti truccati, arrestato il direttore generale del Policlinico di Foggia

    Credit: Ansa photo
    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 13 Dic. 2021 alle 12:34

    Il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per presunti appalti truccati. È ai domiciliari. Al centro della vicenda ci sarebbero, infatti, irregolarità nella gestione di due gare d’appalto: una per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario (da 36 milioni di euro per il primo quinquennio e 29,8 per l’eventuale proroga); un’altra da 2,6 milioni per il trasporto aereo di organi e di equipe medica per il prelievo e il trapianto (da 2,6 milioni per il primo quadriennio ed estendibile a 4,6 in caso di proroga). Oltre al dg sono state arrestate altre cinque persone: la direttrice dell’Area gestione tecnica dell’Asl di Foggia, Rita Acquaviva, i titolari della compagnia di elicotteri Alidaunia, Roberto e Valentina Puccillo, il medico in pensione Antonio Apicella e il direttore dell’Area patrimonio del Policlinico, Costantino Quartucci. Anche per loro gli arresti domiciliari.
    Dattoli, 63 anni, di Triggiano (Bari), è l’ex direttore generale del Policlinico di Bari e commissario della stessa struttura dopo l’interdizione iniziale (poi revocata) del dg Giovanni Migliore, nell’ambito di un’inchiesta sulle morti connesse alla legionella.

    I sei agli arresti domiciliari sono tutti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Gli episodi riguardano un periodo che tra va tra il 2019 e il 2020. Gli accusati – i vertici e i rappresentanti ufficiali degli Enti pubblici committenti – avrebbero creato ad hoc, con i referenti di Alidaunia, una “corsia parallela riservata” affinché la società fosse la predestinata ad aggiudicarsi le gare d’appalto. Il tutto all’insaputa dei concorrenti.

    Le indagini sono state eseguite dal Nucleo di polizia economico – finanziaria della guardia di finanza di Bari (Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi) con il coordinamento della Procura della Repubblica. L’operazione “Icaro”, effettuata alle prime luci dell’alba, è stata condotta con il supporto del Comando provinciale di Foggia.

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