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    Morta Alice Manfrini, la 24enne che raccontava il suo tumore su TikTok

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 16 Nov. 2022 alle 13:31 Aggiornato il 16 Nov. 2022 alle 13:32

    Era diventata famosa sui social per il coraggio con il quale ha affrontato la malattia, un sarcoma osseo diagnosticato a inizio 2021: utilizzava TikTok per raccontarne l’evoluzione, le cure alle quali si sottoponeva, gli esami che doveva fare, le emozioni che provava. La prima chemio l’ha fatta mentre preparava la tesi, si è poi laureata in Economia, con tanto di festa. Alice Manfrini, 24 anni, è morta lo scorso 7 novembre, e la notizia soltanto ieri è rimbalzata sui social, gli stessi che finché ha potuto ha ravvivato con il suo spirito positivo. Ha affrontato il sarcoma con ottimismo, apparendo sempre solare e ironica, nonostante il dramma che stava vivendo.

    Per raccontare che gli esami del sangue erano “bruttini” aveva postato un video di lei e il fidanzato che giocano con il gattino e la scritta in sovrimpressione. Si mostrava serena anche quando aveva il viso gonfio per le terapie. L’ultimo video lo aveva postato solo due settimane fa, prima che la malattia degenerasse. Viveva a Bologna, ma tantissimi in tutta Italia la conoscevano. A seguirla erano quasi in 45mila soltanto su TikTok. Aveva manifestato i primi sintomi nel giugno 2021, un dolore al ginocchio, che dalle prime radiografie non aveva destato allarme. “A ottobre —raccontava in una intervista a Today — ho preso il Covid e sono stata ferma un mese. Dopo ho provato a prenotare, ma i centri erano pieni perché dovevano recuperare il lavoro perso nel lockdown”. La diagnosi è arrivata quindi a febbraio: aveva il sarcoma di Ewing. “Sdrammatizzare is the way – il suo motto – questa è la mia routine: mi sveglio, so di essere così e non ne faccio un dramma”.

    L’idea di raccontarsi le è venuta mentre era in ospedale, durante le lunghe ore da sola in cui, a causa della pandemia, non erano autorizzate le visite di parenti e amici. Non poteva prevedere però l’enorme seguito e ondata di affetto che ha avuto: “Mai mi sarei aspettata un simile riscontro — diceva — Sdrammatizzare mi è venuto naturale perché sono cresciuta in una famiglia ironica ed autoironica. E mai avrei voluto che passasse un messaggio vittimistico. Il mio ragazzo, poi, è il re della burla. Mi aiutano molto le parole che mi scrivono le persone. Leggo tutti i commenti e cerco di rispondere a più persone possibile. Se quello che faccio può essere d’aiuto è per me ragione di grande felicità. Oltre ad essere un modo per invitare alla prevenzione”.

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