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    Chi è Alfredo Cospito, e perché gli anarchici protestano per lui

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 29 Gen. 2023 alle 14:35

    Dal 19 ottobre Alfredo Cospito sta portando avanti uno sciopero della fame nel carcere di Sassari, dove dall’aprile scorso è detenuto al regime del 41 bis, il carcere duro introdotto in Italia negli anni delle stragi di mafia del 1992.

    Cospito è un anarchico, membro – insieme alla moglie, anch’essa detenuta – della Fai-Fri, Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale, una organizzazione che invoca la lotta armata contro lo Stato e contro il capitale.

    Sta scontando la sua pena per due condanne, una a dieci anni e otto mesi per aver sparato alle gambe a Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare, il 7 maggio 2012, l’altra a 20 anni per aver posizionato e fatto esplodere due pacchi bomba nei pressi della scuola Allievi Carabinieri di Fossano, un attentato risalente al 3 giugno 2006 che non fece morti né feriti.

    La decisione del Ministero di Giustizia italiano sull’applicazione del 41 bis, avvenuta dopo 6 anni dall’ultima condanna, oltre a scatenare la sua protesta – manifestata attraverso uno sciopero della fame che sta minando gravemente il suo stato di salute – ha innescato le reazioni degli anarchici italiani e non, che hanno aumentato il numero di azioni dimostrative in questi giorni.

    Per ultimo, gli attacchi congiunti alle sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona, con l’atto incendiario contro l’auto del diplomatico in servizio all’ambasciata tedesca.

    Un modus operandi già visto quando ad Atene fu data alle fiamme l’auto della diplomatica Susanna Schlein, sorella della candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein.

    L’organizzazione di cui fa parte Cospito, la Fai-Fri, è stata riconosciuta dai giudici di Torino come una associazione terroristica. Lo scorso 19 dicembre il tribunale di sorveglianza di Roma ha rigettato il reclamo dell’avvocato Flavio Rossi Albertini, che chiedeva la rimozione del regime di 41-bis.

    La motivazione citata dal tribunale è stata che “lo status detentivo ordinario, anche in regime di alta sicurezza, non consente di contrastare adeguatamente l’elevato rischio di comportamenti orientati all’esercizio da parte di Alfredo Cospito del suo ruolo apicale nell’ambito dell’associazione di appartenenza”.

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