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    Alessandro Diddi, chi è il procuratore vaticano che ha riaperto il caso su Emanuela Orlandi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 12 Gen. 2023 alle 19:59 Aggiornato il 12 Gen. 2023 alle 19:59

    Con la sua storica decisione ha dato seguito alle parole di “trasparenza” che con l’avvento di Papa Francesco erano tornate al centro del dibattito sul caso Emanuela Orlandi: Alessandro Diddi, Promotore di Giustizia dello Stato Vaticano, ha ordinato la riapertura del fascicolo di inchiesta sulla scomparsa dell’allora 15enne figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, sparita nel nulla il 22 giugno 1983.

    Diddi ricopre un ruolo che è assimilabile alla figura di un procuratore della Repubblica italiano, è stato nominato di recente, nel settembre del 2022, ed è un noto ed apprezzato professore di diritto penale, oltre che un avvocato di esperienza.

    Si è occupato del processo Tarantini e del caso “Mondo di mezzo” di Salvatore Buzzi, oggi misurerà le sue competenze con uno dei più celebri misteri irrisolti della storia italiana e vaticana.

    Svolgerà, nei limiti consentiti dagli strumenti giuridici dell’ordinamento Vaticano, le indagini sollecitate anche dai familiari della ragazza. È avvocato in Italia da oltre 30 anni, specializzato in criminalità di tipo finanziario e reati contro la pubblica amministrazione.

    Dal 2017 insegna Procedura penale e Diritto penitenziario all’Università della Calabria. Nel processo su Mafia Capitale difendeva Buzzi, riuscendo ad ottenere la caduta dell’aggravante mafiosa sostenuta dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone.

    Quest’ultimo oggi ricopre il ruolo di presidente del Tribunale Vaticano, i due lavorano a stretto contatto e sono entrambi molto stimati da Papa Francesco. Restando in ambienti ecclesiastici, Diddi è deciso promotore delle accuse verso il cardinale Giovanni Angelo Becciu per il caso dell’immobile di Londra.

    Il neo Promotore di Giustizia dello Stato Vaticano ha svolto anche incarichi delicati al tempo bancarotta Parmalat, o di quella Cirio. Ha inoltre difeso il parlamentare del Pdl Francesco De Luca, prosciolto nel 2006 dall’accusa di aver cercato di “aggiustare” in Cassazione un processo di camorra su richiesta di un avvocato del clan Guida.

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